Lettera interamente autografa di Rodolfo Gonzaga nobile italiano, secondo marchese di Castiglione dal 1586 e signore di Castel Goffredo.
Lettera redatta presso Castiglione nel 1590 nella quale Rodolfo Gonzaga ricorda al suo destinatario il debito che ha con lo scrivente relativo a "un paro di bracchi da veello", ovvero cani da caccia. Dice che lo incalza sia perché lui non resti defraudato della promessa sia perché è prossimo il tempo di usarli. Chiede quindi che gli vengano spediti al più presto e riconferma la sua piena disponibilità qualora il destinatario avesse bisogno di una qualsiasi cosa.
La lettera è impreziosita sul retro dal timbro a secco dello stemma che risulta ben visibile.
L'autografo di Rodolfo Gonzaga è particolarmente raro poiché Rodolfo, venne colpito da un colpo di archibugio il 3 gennaio 1593, per mano di Michele Volpetti (o Volpati) già suo domestico, mentre si recava a messa con la moglie e la figlia Cinzia, e morì sul colpo: la folla fece scempio del suo cadavere e i rivoltosi, appropriatisi della piazza e del suo palazzo, tennero prigioniere per giorni Elena e la figlia.