Giovanni II d'Aragona

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Giovanni di Trastámara (Medina del Campo, 29 giugno 1397/98 – Barcellona, 20 gennaio 1479) fu duca di Peñafiel dal 1414, signore di Lara, re di Navarra dal 1425 al 1479 e poi re di Aragona, Valencia, Sardegna, Maiorca e di Sicilia, re titolare di Corsica, conte di Barcellona e delle contee catalane dal 1458 al 1479.

Giovanni era il figlio terzogenito (secondo maschio) del principe di Castiglia e León, e futuro re della corona d'Aragona e di Sicilia, Ferdinando (figlio secondogenito di Giovanni I e della sua prima moglie Eleonora di Aragona e di Eleonora d'Alburquerque (1374 - 1435), figlia secondogenita dell'infante di Castiglia e conte d'Alburquerque, Sancho Alfonso (1342-1375), e della di lui moglie, Beatrice del Portogallo (1347-1381). Giovanni apparteneva alla famiglia reale Trastámara d'Aragona, incominciata dal padre. Per diritto ereditario era anche re di Sicilia e Sardegna.

Morto Alfonso V, nel 1458, Giovanni fu incoronato re nel castello di Caltagirone e divenne Giovanni II, re della corona d'Aragona[5], mentre Carlo, rappacificato con il padre, rientrò in Navarra, dove, appena rientrato (1459), intavolò trattative per unirsi in matrimonio con la sorellastra del re di Castiglia, Enrico l'Impotente, Isabella di Castiglia; ma Giovanni e soprattutto la matrigna, Giovanna Enríquez, si opposero perché nelle loro intenzioni Isabella avrebbe dovuto sposare il loro figlio Ferdinando, di sette anni. La controversia portò nuovamente la tensione ad alti livelli tanto che Giovanni escluse il figlio, Carlo, dalla successione e ordinò che venisse arrestato, a Lleida il 2 dicembre del 1460. Carlo fu tenuto in prigione ad Aitona e poi a Morella. Le cortes catalane si riunirono il 25 febbraio del 1461 e decretarono che Giovanni dovesse liberare il figlio, cosa che fece immediatamente ed inoltre gli imposero il concordato di Villafranca, del 21 giugno 1461, in cui Carlo risultava essere il re legittimo di Navarra, il luogotenente della Catalogna ed erede della corona d'Aragona. Carlo però, il 23 settembre di quello stesso anno, morì, circa tre mesi dopo avere ottenuto ciò che gli spettava. La sua morte fu causata, forse, da tubercolosi, però vi furono voci che attribuirono la morte ad avvelenamento, da addebitare alla regina Giovanna. Nel frattempo la regina era stata nominata luogotenente della Catalogna. Le cortes allora si riunirono e notificarono a Giovanni ed alla regina di non mettere piede in Catalogna senza il loro permesso. La regina, Giovanna, che già si trovava in Catalogna con il figlio Ferdinando, si rifugiò nel castello di Gerona. All'inizio del 1462 i realisti catalani, approfittando di una rivolta contadina del mese di febbraio si raccolsero in armi, dando inizio a una guerra civile. Il re Giovanni, dopo essersi alleato al genero, Gastone IV di Foix (promettendo alla figlia, Eleonora di Navarra, in eredità la corona di Navarra, anziché all'altra figlia, Bianca, che, de jure, era già regina di Navarra) chiese, con i trattati di Sauveterre e Bayonne del maggio 1462, al re di Francia, Luigi XI, l'aiuto dell'esercito francese (in cambio di 200.000 scudi e delle contee del Rossiglione e della Cerdagna mentre le cortes catalane o Generalitat (Diputación General) organizzavano un esercito, che si diresse su Gerona dove si trovava la regina Giovanna, che assediata nella città, la difese, assieme ai suoi sostenitori molto energicamente e coraggiosamente da permettere l'intervento del re, Giovanni con l'esercito che obbligò i catalani a togliere l'assedio.


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