Rocchi Francesco

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Francesco Rocchi – Nacque a Savignano sul Rubicone (Forlì) il 24 maggio 1805 da Giulio e da Maria Pascucci (o Placucci). Trascorse la sua prima giovinezza a Savignano che, proprio in quegli anni, attraversava un momento di particolare fortuna sul piano culturale. 

Nel 1835, a Savignano, Rocchi si unì in matrimonio con Edvige Bertozzi, dalla quale ebbe Maria (1837), Luigi (1843) e Giulio (1846), seguiti da un quarto figlio morto alla nascita nel 1849.

In veste di professore di archeologia e numismatica dell’Università di Bologna Rocchi fu anche direttore del museo antiquario dell’Università, erede della ‘Stanza delle antichità’ dell’Istituto delle scienze fondato da Luigi Ferdinando Marsili, e ne compilò il primo inventario generale consegnato a Roma nel 1874.

Sotto la sua direzione il museo incrementò la funzione di luogo ove far confluire le ‘patrie memorie’, ovvero i materiali della città e del territorio, anche se poi di lì a poco il museo universitario, unitamente con la Collezione Palagi, le Collezioni comunali e, soprattutto, i materiali dei nuovi scavi della Bologna etrusca, confluì nel Museo civico archeologico inaugurato nel 1881, inteso come unico grande ‘archivio’ per la storia della città.  

In ragione delle sue competenze sia letterarie sia epigrafiche gli fu affidato dall’Amministrazione comunale l’incarico di «revisore delle epigrafi, segnatamente quelle che si pongono ai sepolcri nel Cimitero Comunale» allo scopo di evitare errori, ma soprattutto distorsioni o improprietà nel linguaggio sul piano sia formale sia sostanziale. A questo compito di revisore si affiancò anche quello di confezionatore di epigrafi commemorative che gli venivano commissionate da privati o da enti, istituzioni o società per avvenimenti speciali. A livello cittadino tutto ciò gli diede paradossalmente una rinomanza forse superiore a quella di cui godeva per le sue benemerenze scientifiche e professionali.

Morì a Bologna il 23 maggio 1875. Nel 1893 il figlio Luigi (detto Gino) – dopo avere insegnato letteratura italiana all’Istituto tecnico Pier Crescenzi – fu chiamato a coprire l’insegnamento di antichità all’Università di Bologna.


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