Cesare Battisti (Trento, 4 febbraio 1875 – Trento, 12 luglio 1916) è stato un patriota, giornalista, geografo, politico socialista e irredentista italiano. Cittadino austriaco di nascita, direttore di giornali socialisti nella città natale, fu deputato al Parlamento di Vienna dove si batté per ottenere l'autonomia amministrativa del Trentino e la costruzione di un'università italiana.
Allo scoppio della grande guerra, arruolatosi volontario negli Alpini, combatté per la parte italiana. Catturato da una truppa da montagna dell'esercito austriaco, fu processato e impiccato per alto tradimento in quanto membro della Camera dei deputati d'Austria. Insieme a Guglielmo Oberdan, Damiano Chiesa, Fabio Filzi, Francesco Rismondo e Nazario Sauro è considerato tra le più importanti figure della causa dell'irredentismo italiano ed eroe nazionale.
Giuseppe Cesare Battisti nacque a Trento quando questa era ancora parte dell'Impero austro-ungarico da Cesare, commerciante, e dalla nobildonna Maria Teresa Fogolari. Era l'ultimo di otto fratelli. Dopo aver frequentato l'Imperial Regio Ginnasio a Trento, l'attuale Liceo Classico Giovanni Prati, per assecondare la madre si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza di Graz, dove si lega a un gruppo di studenti (tra cui il socialista roveretano Antonio Piscel, amico per molti anni a venire), con i quali fonda nel 1894 un'associazione di stampo socialista, la «Società degli studenti trentini»; contemporaneamente si iscrive all'Istituto di Studi Superiori di Firenze dove frequenta il primo anno alla facoltà di Lettere e Filosofia per poi proseguire gli studi umanistici a Torino, città in cui il fermento socialista stava muovendo i primi passi. Tra i protagonisti di questa stagione socialista torinese figura anche Edmondo de Amicis, militante sin dal 1890. Nel maggio del 1895 Battisti è a Graz ma viene processato per contravvenzione alla legge sulle Associazioni. Chiusa definitivamente la parentesi austriaca, torna a Firenze per frequentare il terzo anno all'Università. Nello stesso periodo conosce Ernesta Bittanti Battisti (Cremona, 1871 - Trento, 1957), sua futura moglie, e lo storico e meridionalista Gaetano Salvemini. Nel 1895 fonda assieme ad Antonio Piscel la Rivista popolare trentina, sequestrata già dopo il primo numero. Nello stesso anno, con la collaborazione dell'amico e tipografo friulano Antonio Gerin, Battisti e Piscel editano il primo giornale socialista trentino, L'Avvenire, che a causa di difficoltà finanziarie cessò di essere pubblicato l'anno successivo. Pochi mesi dopo, superati i problemi economici, esce il nuovo settimanale L'avvenire del lavoratore, anch'esso fortemente minato dalla censura.
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