Lettera con autografo di Primo Levi celebre scrittore, chimico, partigiano e superstite dell'Olocausto italiano, autore di saggi, romanzi, racconti, memorie e poesie. Partigiano antifascista, il 13 dicembre 1943 fu arrestato dai fascisti in Valle d'Aosta, venendo prima inviato in un campo di raccolta a Fossoli e, nel febbraio 1944, deportato nel campo di concentramento di Auschwitz in quanto ebreo. Scampato al lager, tornò in Italia, dove si dedicò con impegno al compito di raccontare le atrocità viste e subite. La sua opera più famosa, di genere memorialistico, è Se questo è un uomo: racconta le sue esperienze nel campo di concentramento nazista ed è considerato un classico della letteratura mondiale. Laureato in chimica, in molte sue opere appaiono riferimenti diretti e indiretti a questa branca della scienza.
Lettera su carta personale firmata "Suo Primo Levi" con busta d'invio indirizzata al Dott. Pinchera Dirigente Assessorato della Sanità della Regione Lazio e redatta a Torino il giorno 1 Giugno 1983.
Levi comunica al destinatario che la sua iniziativa è lodevole e meritevole della massima attenzione ma non sa darle consigli sugli editori al quale si potrebbe rivolgere; "non dubito che qualcuno si troverà, data l'originalità della Sua idea e la nobiltà dello scopo".
Quella di Primo Levi è considerata uno delle firme italiane più rare e ricercate del XX secolo data la scarsissima quantità di materiale autografale unita all'importanza storica dello scrittore.