Bellissimo documento con autografo di Napoleone Bonaparte datato Portoferraio 24 agosto 1814 e controfirmato da Henri Gatien Bertrand.
A seguito della disastrosa sconfitta in Russia del 1812 e delle numerose perdite del suo esercito nei mesi a seguire, Napoleone fu costretto ad abdicare e divenne effettiva la sua resa con la firma del trattato di Fontainebleau da parte delle potenze alleate l'11 aprile 1814. Con il presente trattato, venne riconsegnata la Francia in mano in mano ai Borbone con Luigi XVII (limitatamente ai territori controllati dalla Francia prima della Rivoluzione) ed a Napoleone Bonaparte, venne riconosciuto il titolo di Principe e gli fu consentito di mantenere il titolo di Imperatore precedentemente conquistato.
Dopo il celebre addio alla Vecchia Guardia, Napoleone per attraversare la Francia fu costretto a indossare un'uniforme austriaca per non finire linciato dalla folla.
Imbarcatosi precipitosamente a Marsiglia il 4 maggio 1814 sbarcò all'isola d'Elba, dove il nemico aveva deciso di esiliarlo, pur riconoscendogli la sovranità sull'isola con il rango di principe e la conservazione del titolo di imperatore. Stabilitosi a Portoferraio, volle abitare presso la Palazzina dei Mulini, alla quale fece aggiungere un piano e non mancarono opere su strutture ed infrastrutture per rendere l’isola un vero e proprio ritrovo culturale con poeti, artisti e personalità politiche da tutto il mondo.
Con il presente documento Napoleone Bonaparte ordina la riorganizzazione della nuova residenza elbana, in particolare della sala da ballo.
Si legge infatti dal rapporto inviato all’Imperatore, firmato dall'allora segretario, il Maresciallo Bertrand (importante figura politica che seguì Napoleone all’Elba ed a Sant’Elena) che sarà necessario fissare il prezzo che dovrà essere pagato al pittore incaricato di eseguire i dipinti del salone da ballo del palazzo imperiale di Portoferraio.
Lo stesso Bertrand considera quest'opera "molto costosa" e chiede allo stesso Napoleone informazioni su come procedere.
Napoleone in una nota di quattro righe redatta da copista ma con cancellature e controfirmata dallo stesso Bonaparte nel margine sinistro, lascia decidere il suo Gran Maresciallo dopo aver consultato i suoi due architetti e conviene che il budget massimo di spesa potrà essere di 8 o 900 Franchi.
Gli autografi di Napoleone Bonaparte durante il brevissimo periodo elbano sono sono tra i più rari in assoluto e ricercati dai collezionisti.