Lettera interamente autografa e firmata di Benedetto Croce celebre filosofo, storico, politico, critico letterario e scrittore italiano, principale ideologo del liberalismo novecentesco italiano ed esponente del neoidealismo.
Lettera senza datazione ed indirizzata ad un amico non specificato.
Scusandosi per il ritardo con cui scrive: "(...) sono stato a Roma per un concorso; poi, tornato a Napoli, ho avuto un'infinità di noie (...)", risponde al corrispondente riguardo ad una pubblicazione di un suo volume con la sovvenzione di qualche Ente. Successivamente Croce illustra le possibilità di accedere ad un sussidio da parte dell'Accademia Pontaniana, quella Reale e poi consiglia di rivolgersi direttamente "al Capasco mandandogli il prospetto dell'opera; e in tal caso, io gli raccomanderei la domanda".
Croce continua la lettera mostrando un particolare interesse all'impresa e sincera volontà di aiutare il destinatario: "La sola cosa che io posso fare è di dare, da parte mia, all'editore dell'opera, un sussidio di lire duegento se con questo sarà agevolata la stampa dell'opera (...)". Termina quindi inviando al corrispondente una recente pubblicazione d'argomento spagnolo (trattasi presumibilmente al saggio La Spagna nella vita italiana durante la rinascenza pubblicato nel 1917).
Presente una postilla in calce all'autografo.
Condizioni: la lettera presenta un piccolo strappo in concomitanza con la piega centrale senza perdita di testo.
Codice autografo: SDAST0324i
Data autografo:
Pagine: 4
Pagine manoscritte: 4
Condizioni: Ottime
Dimensioni: 20.5x12.9 cm
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