Lettera interamente autografa e firmata di Sem Benelli celebre poeta, scrittore e drammaturgo italiano, autore di testi per il teatro e di sceneggiature per il cinema. Fu anche autore di libretti d'opera. È stato spesso considerato dalla critica un "D'Annunzio in minore", ma il suo talento letterario è stato rivalutato fino a considerarlo come una fra le espressioni della tragedia moderna.
Lettera redatta su carta intestata del Grand Hotel Mella (Valtrompia) senza datazione ed indirizzata ad un destinatario non specificato.
La lettera inizia con il Benelli che informa il corrispondente che è stato malato e ora sta meglio grazie alla cura di assoluto silenzio e riposo. Benelli comunica che tra pochi giorni tornerà a lavorare "di tutta lena" e grazie alla sua convalescenza tra i larici e gli abeti sta pensando ad un nuovo poema sui fabbri che poi potrebbe essere successivamente musicato.
"Tubal-cain secondo gli antichi inventò l'armonia. Giotto nella Cappella degli Spagnoli a Firenze (Santa Maria Novella) lo dipinse sotto la Musica sbarbato e capelluto con la sua incudine e il martello. I Fiorentini, che erano i migliori fabbri del mondo, conoscevano le differenze di suono nei colpi di martello sull'incudine".
Alla fine della lettera informa il corrispondente che se gli risponderà subito lo troverà ancora lì e saluta Marta e i Goretti.