Lettera interamente autografa e firmata di Mario Rapisardi, all'anagrafe Mario Rapisarda celebre poeta, traduttore e italianista italiano. Venne soprannominato "il Vate Etneo", appellativo da lui stesso coniato nel suo autoritratto poetico in stile foscoliano, presente nel poema Atlantide.
Lettera redatta a Firenze il 12 Agosto (1875) ad un destinatario non specificato.
Il Rapisardi riceve le prime recensioni del Catullo (nel 1875 pubblicò a Firenze Catullo e Lesbia). Nella lettera vengono citati il De Gubernatis, il Fanfani e l'Aleardi e numerose riviste come: l'Illustrazione Universale, Gazzetta del Popolo e Antologia. Il Rapisardi si stupisce di alcune recensioni negative come quella del De Gubernatis e usa le seguenti parole: "in non mi sono degnato sottomettere il mio libro a nessuno dei suoi imparruccati, incipriati e inamichevoli collaboratori. Il Mamiani e l'Aleardi non mi hanno scritto parole assai lusinghiere (...)". Il Rapisardi termina la lettera con una richiesta di inviargli il V. 48 delle Serate Italiane a Torino.
Presenti anche due righe autografe di Rapisardi cancellate.