Lettera interamente autografa e firmata di Gioachino Rossini celebre compositore italiano. Fra i massimi e più celebri operisti della storia, la sua attività ha spaziato attraverso vari generi musicali, ma è ricordato principalmente per le sue opere famose e celebrate, quali Il barbiere di Siviglia, L'italiana in Algeri, La gazza ladra, La Cenerentola, Il turco in Italia, Tancredi, Semiramide e Guglielmo Tell. Rossini compose la prima opera all'età di quattordici anni e scrisse trentanove opere di rilievo in diciannove anni, prima del suo improvviso abbandono del teatro nel 1829.
Lettera redatta a Parigi il 25 Aprile 1857 ed indirizzata al Sig. Ulbino Bonora di Bologna.
Singolare lettera in cui risalta l'interesse del musicista per l'agricoltura. Dopo aver parlato al corrispondente sull'amministrazione dei suoi terreni nel bolognese nomina il "celebre grano Drovillard" che intende sperimentare: "non se ne trova di questo grano da acquistare (...) il negoziante di sementi a Parigi mi fece dono di una spica (...) colla quale V.S. potrà averne un piccolo sentore seminandone i grani".
Successivamente Rossini accenna ad altre nuove sementi e si sofferma quindi sulle sue terre e suoi raccolti: "Veniamo ai poveri miei possessi che lei gentilmente chiama gioielli, mi gode l'animo in sentire che avremo quest'anno ubertoso raccolto; sento però con dolore che la risaia sia stanca (...)".
Infine Rossini dà piena fiducia al corrispondente per le future iniziative che riterrà opportune prendere per il suo raccolto e i suoi campi.
Condizioni: la lettera riporta un piccolo strappo in prossimità di una piega che non compromette la consultazione e l'integrità dell'autografo.