Alessandrina Drudi nacque il 24 settembre 1878 a Cotignola e morì a Villa Verucchio nel 1961. Fu cantante lirica.
La gioventù di Sandrina non fu facile a causa delle ristrettezze economiche in cui versava la sua famiglia, che pensò di affidarla alle cure benevoli delle suore del Collegio “Don Morelli” di Lugo, dove potè dedicarsi agli studi ed apprendere i primi rudimenti musicali da una valente pianista, Carolina Codecasa.
Per interessamento del prof. Umberto Masetti, compositore ed insegnante di canto, e grazie ad una pubblica sottoscrizione promossa dal sindaco di Cotignola, Giuseppe Strocchi, Sandrina potè iscriversi al Liceo Musicale di Bologna, allora diretto da Giuseppe Martucci, compositore, pianista e direttore d’orchestra.
Nel 1899 si diplomò brillantemente e il 2 settembre, pochi mesi più tardi, avvenne il suo debutto al Teatro Rossini di Lugo ne “La Bohème” di Puccini. Il soprano ottenne immediatamente l’approvazione dei critici e i suoi successi proseguirono negli anni successivi.
Nel 1902, cedendo alla corte di un noto possidente di Bagnacavallo, il nobile bolognese Pier Giovanni Dragoni, si sposò all’età di ventiquattro anni e nel novembre dello stesso anno nacque la figlia, Piera.
La situazione economica del marito non era però delle migliori e per aver maggiori entrate le venne consigliato di lasciare l’opera per l’operetta, allora molto in voga. Sandrina non era molto convinta di questa scelta e pose come condizione che le fosse assegnato un nome d’arte perchè, nell’eventualità di un fiasco, potesse salvare il suo futuro di cantente lirica. Con lo pseudonimo di Gea della Garisenda esordì dunque nel 1907 ne “La Mascotte” al Teatro Dal Verme di Milano e fu un trionfo che si ripetè negli anni successivi nei suoi spettacoli bolognesi.
In questi stessi anni i rapporti col marito si deteriorarono a causa, fra le altre cose, della sua incapacità come agente e amministratore della cantante, che fu costretta a chiedere alcuni prestisti a un suo ammiratore, Teresio Borsalino, al quale si legò dopo la separazione dal marito.
Nel 1916 la cantante, ormai affermata su tutto il territorio italiano, iniziò a partecipare all’attività cinematografica, interpretando il film di Mario Ceccatelli “La Vergine innamorata”. Già prima degli anni Trenta, Gea aveva deciso di abbandonare le scene per ritirarsi in Romagna, a Villa Verucchio.
Nel 1958 fu colpita da una broncopolmonite che indebolì molto la sua forte fibra e tre anni più tardi morì nella sua casa a Villa Verucchio all’età di ottantatre anni.
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