Florestano Pepe (Squillace, 4 marzo 1778 – Napoli, 3 aprile 1851) è stato un militare italiano, fu tra i difensori della Repubblica Partenopea del 1799, fratello maggiore di Guglielmo Pepe.
Entrato nell'esercito in giovane età quale allievo del Collegio Militare della Nunziatella, vi conseguì il grado di Alfiere del Reggimento di Borgogna in Fanteria. Nominato Ufficiale nel 1796, nel 1799 accorse a Napoli a difesa della repubblica partenopea. Subendo la sconfitta contro le truppe borboniche del cardinal Ruffo, venne catturato ed esiliato in Francia dove entrò nell'esercito di Napoleone distinguendosi in molte battaglie, sia al servizio di Giuseppe Bonaparte, re di Napoli, che di Gioacchino Murat. Del periodo sotto Napoleone si ricorda in particolare l'episodio del 5 dicembre 1813, quando la cavalleria napoletana (detta "I Diavoli Bianchi" dallo stesso Bonaparte) scortò Napoleone da Ochmiana (oggi Ašmjany) a Vilno. Vestiti dell'uniforme da parata, senza mantelli nel gelo russo, i cavalleggeri napoletani si impegnarono in furiosi combattimenti contro i cosacchi, giungendo a destinazione in soli trenta su trecento partiti. Lo stesso generale Pepe riportò congelamento degli arti insieme ai colonnelli Campana e Roccaromana. Dopo la fine del periodo napoleonico, Florestano Pepe prese parte alla rivoluzione napoletana del 1820, dove venne ferito e in seguito si ritirò a vita privata.
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