Giuseppe Pisanelli (Tricase, 23 settembre 1812 – Napoli, 5 aprile 1879) è stato un giurista, politico e accademico italiano.
Pisanelli a Tricase Nacque a Tricase da Michelangelo e Angela Mellone e studiò Giurisprudenza e diritto penale a all'Università di Napoli. Fu rappresentante della provincia di Terra d'Otranto, collegio di Tricase, al Parlamento Napoletano in occasione dei moti rivoluzionari del 1848, poi riparò in esilio a Torino, Parigi, e Londra.
Fu ministro di grazia e giustizia nel Regno delle Due Sicilie (nel governo di Giuseppe Garibaldi, 1860). Dopo l'Unificazione italiana, fu deputato del Regno d'Italia da 1861 al 1873. Insieme al senatore Cataldo Nitti, si batté per l'Arsenale di Taranto in funzione del potenziamento militare marittimo della nazione. Inoltre per il Regno d'Italia, svolse il ruolo di ministro di grazia e giustizia nel Governo Farini e nel primo mandato governativo di Minghetti. Fu autore del Codice di procedura civile italiano del 1865 (oltre che della Relazione al Re), entrato in vigore nel 1865, il primo a entrare in vigore nel neonato regno. Quest'opera di codificazione è stata molto rivalutata negli ultimi decenni[non chiaro], perché considerata più liberale del codice del 1940 (giudicato talvolta troppo autoritario, se non proprio ideologicamente vicino al fascismo). Suo figlio adottivo fu Alfredo Codacci Pisanelli, giurista e deputato del Regno d'Italia. Suo genero fu Vito Sansonetti (Mottola, 4 giugno 1839 - Roma 8 marzo 1896), professore universitario e giurista che sposò Elisa Codacci Pisanelli, sorella di Alfredo.
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