Ferdinando Martini (Firenze, 30 luglio 1841 – Monsummano Terme, 24 aprile 1928) è stato uno scrittore e politico italiano. Fu senatore del Regno d'Italia nella XXVI legislatura, ministro delle Colonie e dell'Istruzione pubblica.
Figlio dell'autore di teatro Vincenzo Martini, Giornalista e scrittore, collaborò dal 1872 al quotidiano Il Fanfulla firmandosi con lo pseudonimo "Fantasio". Nel luglio 1879 fondò il settimanale Fanfulla della domenica, che diresse fino al dicembre del 1880. Il 15 febbraio 1882 fondò La Domenica letteraria, che diresse fino all'agosto 1883. Garbato novelliere; fu professore alla Normale di Pisa. Venne eletto deputato al Parlamento italiano nel 1876 e conservò questa carica per quarantatré anni e tredici legislature. Fu Ministro delle Colonie del Regno d'Italia nei Governi Salandra I e Salandra II nonché Ministro dell'Istruzione Pubblica nel Governo Giolitti I. Governatore dell'Eritrea dal 1897 al 1907, lasciò un segno indelebile nella Colonia primogenita. La sua buona gestione avviò l'Eritrea a uno sviluppo modesto, ma sano ed equilibrato, basato soprattutto su floride piantagioni. Il 1º marzo 1923 fu nominato Senatore del Regno. Nel 1925 fu tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali fascisti, redatto da Giovanni Gentile; e fu membro della Massoneria. Intorno al 1887, su progetto dell'architetto Cesare Spighi, fece edificare alla periferia di Monsummano Terme, in località "Renatico", una splendida villa in stile rinascimentale con imponenti scalinate d'accesso. La villa, che oggi è passata in proprietà del Comune di Monsummano, porta il nome di villa Renatico-Martini, ed è sede del Museo di Arte Contemporanea e del Novecento. Nel 1925 fu tra i fondatori dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
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