Camillo Boito (Roma, 30 ottobre 1836 – Milano, 28 giugno 1914) è stato un architetto, scrittore e accademico italiano.
Figlio dell'artista Silvestro Boito e fratello maggiore del famoso letterato e musicista Arrigo Boito, Camillo studia a Padova e all'Accademia di Venezia, dove è allievo di Pietro Selvatico (1803-1880) e nel 1856 è nominato professore aggiunto di architettura. Dal 1860 al 1908 insegna all'Accademia di Belle Arti di Brera e, dal 1865, per 43 anni, è docente all'Istituto Tecnico Superiore di Milano. Nel 1862 si sposa con la cugina Celestina, dalla quale si separerà poco dopo. Nel 1887 si unisce in seconde nozze con la contessa Madonnina Malaspina dei marchesi di Portogruaro, che lo aveva soprannominato "Casamatta". Casa Verdi a Milano La sua attività principale rimane l'architettura: tra i suoi progetti ricordiamo l'intervento nell'area medievale del Palazzo della Ragione di Padova, con la progettazione del Palazzo delle Debite; la realizzazione di una scuola-modello; la sistemazione del convento antoniano a sede del Museo Civico; l'ampliamento del camposanto e gli interventi sulla basilica di Sant'Antonio a Padova, tra cui un controverso restauro dell'altare di Donatello; il restauro della Pusterla di Porta Ticinese e il progetto per la Casa di riposo per Musicisti «Giuseppe Verdi» a Milano; il progetto della facciata della chiesa di Santa Maria Assunta e dell'ospedale di Gallarate in provincia di Varese. Partecipa al movimento letterario della Scapigliatura, l'equivalente milanese della Bohème parigina, debuttando con Storielle vane (Milano 1876) e seguite nel 1883 da Senso. Nuove storielle vane, (dalla novella Senso Luchino Visconti ha tratto la sceneggiatura per il suo famosissimo omonimo film, che però non ha nulla a che fare con la trama originale, tutt'altro che patriottica), il Maestro di Setticlavio del 1891 e comparso sulla rivista Nuova Antologia. Sono presenti in questi racconti temi fantastici e macabri che risalgono ad E.T.A. Hoffmann, Edgar Allan Poe ed Iginio Ugo Tarchetti, ma essi invece di assumere caratteri ossessivi e allucinati sono esorcizzati da tendenze raziocinanti ed estetizzanti. Inoltre scrisse Gite di un artista e Scultura e pittura d'oggi. Ricerche di Camillo Boito. Fu recensore artistico di ben note riviste dell'epoca tra le quali: Lo Spettatore, Il Crepuscolo, Illustrazione Italiana, il Politecnico, la Nuova Antologia.
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