Il conte Stefano Francesco Jacini (Casalbuttano ed Uniti, 26 giugno 1826 – Milano, 25 marzo 1891) è stato un politico ed economista italiano.
Stefano Jacini nacque il 26 giugno 1826 a Casalbuttano ed Uniti, presso Cremona, da una delle famiglie più ricche e benestanti della Bassa lombarda: infatti suo padre, Giovanni Battista Jacini, era un agiato proprietario terriero che possedeva anche una fabbrica tessile per la filatura di lino e di seta, mentre anche la madre Maria Grazia Romani proveniva da una famiglia borghese. Giovanni Battista, oltre a dedicarsi agli studi di agricoltura e di economia, si interessò anche alla vita politico-amministrativa lombarda, occupando importanti cariche: membro della deputazione provinciale (1823), consigliere comunale di Pizzighettone e membro della congregazione provinciale di Cremona (1843). Oltre a questo, era in contatto con i più illuminati rappresentanti della borghesia agraria della Lombardia e aveva fatto investimenti mobiliari in società che si occupavano del commercio della seta e della produzione del lino. Per permettere ai figli di continuare a guidare l'impresa di famiglia, Jacini decise di iscrivere i figli Stefano, Paolo e Pietro al collegio dell'agronomo svizzero Philipp Emanuel von Fellenbeg, sito a Hofwyl, presso Berna, in Svizzera, dove studiò lingue e tecnica agraria. Nel 1836, tuttavia, dopo appena tre anni di permanenza, Stefano dovette essere ritirato dal collegio a causa di un decreto asburgico di due anni prima che vietava ai sudditi dell'Impero di far studiare i figli all'estero. Continuò dunque i suoi studi al collegio San Paolo di Milano, poi al ginnasio di Brera e infine al liceo di Porta Nuova, dedicandosi agli studi umanistici, affiancati da nozioni di contabilità e all'uso delle lingue straniere. E mentre il fratello Pietro prendeva in gestione l'azienda di famiglia e l'altro fratello Paolo divenne architetto e membro della Società di incoraggiamento d'arti e mestieri di Milano, Stefano nel 1846 si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza dell'Università di Pavia, dove si laureò il 10 marzo 1850.
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