Giovanni Andrea Barotti (Ficarolo, 30 dicembre 1701 – Ferrara, 10 gennaio 1772) è stato uno scrittore italiano. Giovanni Andrea Barotti nacque a Ficarolo, piccolo centro veneto nell'odierna provincia di Rovigo alla fine del 1701. Ospite dello zio, il canonico Giuseppe Barotti, dopo aver seguito corsi di filosofia e umanità in un collegio dei Gesuiti, si laureò, intorno al 1720, in utroque presso l'Università di Ferrara. I mediocri risultati lo convinsero ben presto ad abbandonare la professione forense, pur iniziata con impegno, per dedicarsi alla poesia e alla letteratura.
Dopo i primi lavori, in prosa e versi, piuttosto modesti, divenne membro dell'Accademia degli Intrepidi, ove ebbe modo di pronunciare discorsi ricchi di erudizione, pur se esposti in una maniera semplice e familiare. Esperto della letteratura teologica, si dedicò con profitto anche alla esegesi e alla critica letteraria. Le sue annotazioni, abbondanti e precise, sono una fonte, valida ancor'oggi, dei costumi del suo tempo. Nel 1738 entrò a far parte del Consiglio Maggiore ed eletto Magistrato dei Savi, in tale veste promosse l'istituzione dell'Accademia del disegno. Riconfermato tra i Savi nel 1742, fu poi esonerato al termine del mandato triennale. Continuò comunque a interessarsi degli affari cittadini: fu bibliotecario dell'Università, e dal 1752 segretario della Congregazione dei Lavorieri, magistratura incaricata della regolazione delle acque.
Biografo di Ludovico Ariosto, curò l'edizione di tutte le sue opere (prima edizione 1741, successive nel 1745 e 1766), nel 1770 diede alle stampe l'opera Prose italiane; lasciò incompiute le Memorie istoriche di letterati ferraresi, ampliate e pubblicate poi nel 1777 dal figlio Lorenzo, scrittore e gesuita.
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