Antonio Litta Visconti Arese, I duca Litta, VII marchese di Gambolò (Milano, 2 maggio 1748 – Milano, 14 agosto 1820), è stato un nobile e politico italiano.
Antonio Litta Visconti Arese apparteneva ad una delle principali famiglie nobili della capitale della Lombardia, quella dei Litta Visconti Arese. Suo padre era infatti Pompeo Litta Visconti Arese, VI marchese di Gambolò, mentre sua madre era Maria Elisabetta Visconti Borromeo. Succeduto al padre nei titoli della sua casata all'epoca della Repubblica Cisalpina, divenne ben presto Consigliere di Stato e inquadrato quindi nella nobiltà fedele alla causa rivoluzionaria francese. Egli era inoltre fratello del contrammiraglio della marina russa Giulio Renato. Napoleone lo nominò Gran Ciambellano del Regno d'Italia, Gran Dignitario dell'Ordine della Corona ferrea, Grand'Ufficiale della Legion d'Onore, senatore e lo nominò quindi duca col predicato "di Litta" con decreto del 28 febbraio 1810 e lettere patenti del 5 gennaio 1812; già con lettere patenti del 12 aprile 1809 era stato nominato conte del nuovo regno napoleonico. Litta era inoltre membro del collegio elettorale dei proprietari terrieri nonché presidente ed amministratore dell'Ospedale Maggiore di Milano. Malgrado la sua sovente serietà e il suo fare taciturno che lo contraddistinguevano per carattere, il Litta aveva sentimenti elevati. Non appena seppe che suo fratello il cardinale Litta era stato esiliato a Nîmes dopo essersi astenuto dal prendere parte, assieme ad altri cardinali, alla cerimonia di matrimonio tra Napoleone e l'arciduchessa Maria Luisa d'Asburgo-Lorena, si apprestò a concedergli una pensione per sopravvivere.
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