Camilla Ravera (Acqui Terme, 18 giugno 1889 – Roma, 14 aprile 1988) è stata una politica italiana, senatrice a vita.
Dopo le leggi fascistissime del 1926 e l'arresto di Gramsci, si impegnò per tenere insieme ed in costante contatto i comunisti italiani, cercando di rafforzare l'organizzazione clandestina del PCI; in quegli anni fu per importanza la seconda personalità del PCI in Italia dopo il segretario Palmiro Togliatti, che nel 1927 aveva sostituito Gramsci alla guida del partito, e fu delegata a vari congressi del Comintern, dove conobbe Lenin e Stalin.
Nel 1930 fu arrestata ad Arona (Novara) e condannata a 15 anni di carcere. Ne scontò 5 in cella, gli altri al confino a Montalbano Jonico, San Giorgio Lucano, Ponza e Ventotene. Nel 1939 prese posizione contro il Patto Molotov-Ribbentrop e venne espulsa dal PCI assieme a Umberto Terracini; riammessa nel partito nel 1945, l'anno seguente fu eletta al consiglio comunale di Torino. Fu dirigente dell'Unione Donne Italiane e rappresentò il Partito Comunista Italiano alla Camera in due legislature (1948-1958).
Dopo il ritiro a vita privata, nel 1982 fu nominata senatrice a vita da Sandro Pertini: è stata la prima donna a ricevere questa nomina.
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