Il conte Pompeo Litta Biumi (Milano, 24 settembre 1781 – Milano, 17 agosto 1852) è stato uno storico, militare e politico italiano.
Figlio del conte Carlo Matteo Litta Biumi e di Antonia, figlia del conte Carlo Giuseppe Brentano, Pompeo apparteneva a uno dei molti rami nei quali la casata Litta si era suddivisa nel corso della sua storia e che solo nel Settecento aveva aggiunto il cognome Biumi grazie al matrimonio di Francesco, nonno di Pompeo, sposato con Angela Biumi, figlia del marchese di Binasco. Il nonno materno del Litta era stato invece tesoriere generale del Ducato di Milano all'epoca di Maria Teresa imperatrice.
Ancora giovane, frequentò dapprima il collegio dei nobili di Milano e studiò in seguito a Como per poi passare a Venezia ed infine a Siena. Intrapresa la carriera diplomatica, nel 1802 ottenne il primo incarico ufficiale presso la Repubblica italiana napoleonica come segretario aggiunto alla Consulta di Stato. La sua carriera si interruppe però bruscamente nel 1804 quando decise di arruolarsi volontario nell'esercito napoleonico in Italia nel ramo dell'artiglieria, ricevendo un elogio pubblico dal presidente, Francesco Melzi d'Eril, per essere stato il primo nobile a compiere quell'atto.
Dopo le Cinque Giornate di Milano del 1848 fu ministro della Guerra nel governo provvisorio di Lombardia. Per eredità ricevuta da suo nonno tramite sua mamma, divenne proprietario del Palazzo Brentano a Corbetta che abitò saltuariamente, in particolare durante i periodi estivi.
Morì a Milano nel 1852 all'età di 71 anni
Nel 1874, ventidue anni dopo la sua morte, nel palazzo dell'Accademia di Brera venne inaugurato un monumento a ricordo del Litta: la statua, opera del milanese Francesco Barzaghi, fu scoperta il 7 di agosto durante una commemorazione a ricordo del conte.
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