Aldini Antonio

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Antonio Aldini (Bologna, 27 novembre 1755 – Pavia, 30 settembre 1826) è stato un politico e avvocato italiano.

Gli furono affidate cariche di responsabilità nella Repubblica Cisalpina, nella Repubblica Italiana e nel Regno Italico. Napoleone stesso lo apprezzò e favorì la sua nomina a responsabilità di governo. Dopo la fallita cospirazione del 14 novembre 1794, i capi giacobini Luigi Zamboni e Giovanni Battista De Rolandis furono arrestati e torturati. Mentre Zamboni moriva in carcere, Antonio Aldini assumeva la difesa di De Rolandis, in un disperato quanto inutile tentativo di salvargli la vita. Nonostante l'impegno profuso da Aldini, il patriota astigiano fu condannato a morte e impiccato a Bologna il 27 aprile del 1796. Il 18 ottobre 1796 quando si costituì a Modena la Confederazione Cispadana, Antonio Aldini fu designato come suo primo presidente. Fu alla testa dei 100 parlamentari della Repubblica Cispadana che il 7 gennaio 1797 approvarono su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni la scelta del Tricolore come bandiera del nuovo Stato. Nell’autunno dello stesso anno fu nominato commissario per l’adesione alla Repubblica Cisalpina della Valchiavenna, dove ricorse alle minacce contro i comuni non esattamente entusiasti di aderire alla nuova causa italiana. Nel 1800, dopo il ritorno dei francesi in Italia e la rinascita della Repubblica Cisalpina ebbe varie responsabilità di governo. Fu a Parigi per discutere della futura Costituzione e prese parte alla Consulta di Lione. Rifiutò la nomina di presidente della Repubblica italiana all'interno della quale fu componente del Corpo legislativo. Il 26 maggio 1805 partecipò all'incoronazione di Napoleone Re d'Italia, dove ebbe l'onore di portare, come simbolo degli Onori di Italia, lo scettro durante la cerimonia. Dal 1805 fu Segretario di Stato del Regno d'Italia.Fu consigliere privato di Napoleone per l'assetto degli Stati italiani. Ogni nuovo intervento legislativo fu in qualche modo influenzato dalle sue idee. In questo periodo fu membro della Loggia Reale Eugenio di Milano, alle dipendenze del Grande Oriente di Francia, che dal 1805 passò alle dipendenze del nuovo Grande Oriente d'Italia con sede a Milano.

Fu delegato al Congresso di Vienna.


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