Filippo Parlatore (Palermo, 8 agosto 1816 – Firenze, 9 settembre 1877) è stato un botanico italiano.
Nel 1840 lasciò la sua città natale per approfondire le sue conoscenze botaniche. Girò l'Italia, la Svizzera, si fermò per un anno a Parigi, dove ebbe come maestri de Candolle, St.Hilaire, Brogniart, ed entrò in amicizia con Webb e von Humboldt.
Nel 1842 il Granduca Leopoldo II gli conferì la cattedra di botanica all'Università di Firenze, e lo nominò direttore del Giardino dei Semplici di Firenze, annesso al locale Museo Botanico. Nel 1844 fondò il Giornale botanico italiano e, l'anno dopo, l'Erbario Centrale Italiano[1]. Diresse il Museo di Storia Naturale di Firenze dal 1868 fino alla morte, quando il neonato Museo degli strumenti antichi di astronomia e di fisica fu affidato alle cure di Ferdinando Meucci.
Si deve al suo impegno la rinascita dell'associazionismo scientifico in campo botanico che condurrà, nel 1888, alla nascita della Società Botanica Italiana.
La morte lo colse il 9 settembre 1877, mentre si trovava in una cantina. Per volere suo e dei suoi congiunti le sue spoglie mortali vennero inumate in una fossa comune. Non una cerimonia, non una croce in suo ricordo.
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