Giuseppe Francesco Baruffi (Mondovì, 15 ottobre 1801 – Torino, 12 marzo 1875) è stato un presbitero, scrittore e naturalista italiano, deputato del Regno di Sardegna, consigliere comunale di Torino e docente universitario.
Nato nel 1800 nel rione Pian della Valle di Mondovì, compì i primi studi nella città natale ove, imitando un insegnante di filosofia, insieme con alcuni compagni, iniziò a raccogliere esemplari della flora del luogo. Si trasferì poi a Torino per intraprendere gli studi universitari e, prima ancora di completarli, entrò in seminario e nel 1824 fu ordinato sacerdote.
Due anni dopo, nel 1826, Baruffi fu nominato professore di filosofia e cominciò ad insegnare. Nel 1833 divenne docente di aritmetica e geometria all'Università di Torino, incarico che conservò per quasi trent'anni, sino al 1862, quando fu collocato a riposo.
Nel 1849 i concittadini di Monreale lo elessero alla Camera dei deputati del Regno di Sardegna[3], organo legislativo che, insieme con il Senato Subalpino, formava il Parlamento di quello Stato, ma Baruffi diede le dimissioni dopo solo due mesi. Nello stesso anno divenne consigliere comunale di Torino, carica che mantenne sino al 1875, anno della sua morte a settantatré anni di età. In tale ufficio, si impegnò nella promozione di interventi assistenziali per i ceti più disagiati e a favorire il risanamento urbanistico della città sabauda.
Con i suoi saggi, prevalentemente divulgativi, Baruffi diede un contributo apprezzabile alla diffusione della cultura scientifica del tempo. Caldeggiò l'utilizzo del gas per l'illuminazione pubblica in un saggio del 1838. Fu un convinto assertore dell'utilità di procedere al taglio dell'istmo di Suez e a questo progetto dedicò un saggio pubblicato nel 1857.
Morì a Torino nel 1875, paralizzato e in condizioni di povertà.
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