Mondini Francesco

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Francesco Mondini (Bologna, 24 maggio 1786 – Bologna, 4 luglio 1844) è stato un medico, anatomista e accademico italiano. 

Abbracciata la professione paterna, divenne assistente al "Gran Ospedale" di Santa Maria della Vita; lì pose l'attenzione allo studio di malattie e all'anatomia e proprio in quest'ultima pratica si distinse particolarmente. Nel gennaio 1815 divenne ripetitore ed incisore di Anatomia umana e contemporaneamente custode e incisore di Anatomia comparata. Dal 30 ottobre 1815 fino alla sua morte, svolse l'attività di professore di Anatomia umana nell'Università di Bologna. Contemporaneamente lavorò, nella stessa città, come medico sostituito presso l'Ospedale Maggiore.

Sedeva tra i Membri pensionati dell'Accademia Benedettina, entrò a far parte della Società Sebezia di Scienze ed Arti, dell'Accademia Pontaniana e dell'Accademia Medico-chirurgica di Napoli; fu membro inoltre dell'Accademia Medico-Fisica di Firenze, dell'Accademia Medico-chirurgica di Ferrara, dell'Accademia Gioenia di Catania, dell'Accademia dei Lincei di Roma, della Società di Scienze fisiche, chimiche, arti agricole ed industriali di Francia. Fu Socio onorario all'interno della Società Medico-chirurgica di Bologna; medico fiscale presso il Tribunal Criminale Ecclesiastico, Membro soprannumerario della Commissione provinciale di Sanità e venne eletto tra i membri del Consiglio Comunale. Pubblicò gli Opuscoli scientifici a Bologna tra il 1817 e il 1825, in cui è forte la presenza e l'influenza della ricerca medica paterna.

Nell'anno 1829 fu tra i promotori della rifondazione dell'Accademia delle Scienze dell'Istituto di Bologna.

Il Mondini si dimostrò sempre ben disposto nei confronti dei suoi studenti, verso i quali nutriva un amore filiale molto spiccato e li incoraggiava nella loro professione. Egli, benché molto impegnato, non rinunciava alla cura degli infermi di qualunque estrazione sociale “ed egli a tutti serviva con uguale applicazione e sopra tutti egualmente diffondeva la sua bontà”. Egli tra l'altro era particolarmente sensibile al tema dell'educazione sia civile che religiosa; ideale che cercava di far emergere in modo spiccato all'interno della propria famiglia. Ebbe sette figli da Adelaide Zaniboni, con la quale si sposò nel 1813, ma solo due femmine sopravvissero fino all'epoca della sua morte: Lucia, moglie di Savino Savini, e Teodelinda, che era ancora nubile.

Nell'autunno 1843 fu colpito da una «flemmasia polmonare». Grazie alle cure di amici e colleghi medici, riuscì a sopravvivere al primo attacco della malattia. La sua salute era però precaria, tanto da esporlo ad una ricaduta nel giugno dell'anno successivo. Quest'ultima debilitò il Mondini a tal punto che egli stesso volle essere sottoposto all'estrema unzione il 3 luglio del 1844; la mattina seguente morì. Qualche giorno dopo venne celebrato il funerale nella Chiesa dei SS. Giuseppe ed Ignazio, al quale parteciparono i membri del Collegio Medico-chirurgico, dell'Accademia dell'Istituto, della Società Medico-chirurgica e molti dei suoi allievi. Venne sepolto nel Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna.

Il compito di commemorare la sua morte spettò a Clodoveo Biagi, anch'esso membro della Società Medico-chirurgica di Bologna.


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