Odet de Foix, conte di Lautrec e Comminges, conte di Foix, di Rethel e di Beaufort, signore d'Orval, di Chaource, di Marais, Isles e Villemur (1485 – Napoli, 15 agosto 1528), è stato un militare francese, maresciallo di Francia dal 1511.
Fu cavaliere di Saint Michel, fu governatore della Guienna. Combattente di valore quanto di spirito sanguinario, pare fosse stato aiutato nel raggiungimento delle alte cariche dall'interessamento della sorella Françoise, divenuta contessa di Châteaubriant, ed amante del re Francesco I di Francia.
Comandante generale dell'esercito del re di Francia Luigi XII in Italia, era con lui al suo ingresso a Genova il 28 aprile 1507. Fu nominato maresciallo di Francia il 1º marzo 1511, governatore generale della Guienna nel 1512.Fu in Italia con Francesco I, nel 1515, nella campagna per la conquista del Ducato di Milano contro Massimiliano Sforza. Al comando delle truppe francesi e con l'aiuto di Bartolomeo d'Alviano vinse la battaglia di Marignano, (Melegnano), 13-14 settembre 1515.
Nel 1516 lasciò il comando di Milano a Gian Giacomo Trivulzio assumendo tuttavia il governatorato della città un anno dopo. Due anni dopo dispose l'arresto di Beatrice d'Avalos e del nipote Gian Francesco Trivulzio. La fama che lo circondò fu quella di uomo cruento: il 6 luglio 1521 fece squartare davanti al castello di Milano Manfredo Pallavicino, che voleva vendicare l'uccisione del fratello. Nello stesso anno, il 19 novembre, le truppe francesi sotto il suo comando lasciarono Milano nelle mani di Francesco II Sforza. Il 27 aprile 1522, in seguito alla sconfitta nella Battaglia della Bicocca, abbandonò la Lombardia.
Il miracolo di Treviglio
Nel febbraio 1522, mentre la Gera d'Adda era coinvolta nella guerra d'Italia del 1521-1526 fra la Francia e la Spagna di Carlo V, alcuni soldati dell'esercito francese (li franzesi come erano chiamati all'epoca) furono insultati da dei concittadini sicuri della protezione data dagli Spagnoli. Tali soldati riferirono l'accaduto al loro generale e quindi la mattina di venerdì 28 febbraio 1522 il generale Odet de Foix, al comando dell'armata di Francesco I in Italia che giovedì 27 febbraio decise di saccheggiare il borgo di Treviglio il giorno successivo.
I trevigliesi, resisi conto della gravità dell'accaduto e dell'impossibilità di ricevere alcun aiuto, si ritirarono nelle chiese per pregare. La mattina, dopo che il generale francese assieme ai suoi soldati stava espugnando la città, e a nulla erano valsi i tentativi dei quattro consoli della città che scalzi e con delle corde appese ai colli offrivano le chiavi cittadine al generale presso Casirate, l'immagine affrescata della Madonna dipinta fra Sant'Agostino e San Nicola da Tolentino sul muro del campaniletto nella chiesetta del convento delle Agostiniane iniziò verso le ore otto antimeridiane a lacrimare e trasudare miracolosamente.
I fedeli si recarono quindi fuori gridando al miracolo, e il generale, dopo aver inviato i suoi soldati a verificare l'esattezza delle affermazioni asserite dai trevigliesi, si recò anch'egli nella cappella del miracolo. Qui, dopo aver passato a fil di spada il retro del muro per accertarsi che non c'erano inganni, depose l'elmo e la spada davanti alla Vergine, subito imitato dai propri soldati.
Tali armi, circa una ventina, restarono al comune di Treviglio che poi le donò ad un museo di Milano, conservando però quelle del Generale nel Santuario costruito a ricordo dell'evento. Esse sono esposte al pubblico nel periodo della festa del Miracolo che dalla sua istituzione il 1º giugno dello stesso anno si svolge l'ultimo giorno di febbraio
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