Arrigo Boito ( Padova 4 febbraio 1842 - Milano 1918 )
Fin da ragazzo, nel 1854, si diletta con lo studio del violino, pianoforte e composizione al Conservatorio di Milano.
Terminati gli studi si reca a Parigi con Franco Faccio dove prende contatto con Gioacchino Rossini, quando questi viveva alla periferia della capitale francese. Boito viaggerà poi in Polonia, Germania, Belgio e Inghilterra. Torna a Milano e dopo un periodo nel quale si presta a compiere svariati lavori, nel 1862 scrive i versi per l'"Inno delle Nazioni" che successivamente verrà musicato da Giuseppe Verdi per l'Esposizione Universale di Londra.
Seguono anni di lavoro, interrotti solamente per due mesi nel 1866 durante i quali, con Faccio ed Emilio Praga, Arrigo Boito segue Giuseppe Garibaldi nella sua azione nel Trentino. Nel 1868 alla Scala di Milano viene rappresentata la sua opera "Mefistofele", basata sul "Faust" di Goethe. Al suo debutto l'opera non viene accolta benevolmente, tanto che provoca disordini e scontri per il supposto implicito "Wagnerismo".
Dopo due rappresentazioni la polizia decide di interrompere le esecuzioni. Boito successivamente rivedrà drasticamente l'opera, riducendola: la parte di Faust, scritta per baritono, verrà riscritta in chiave tenorile. La nuova versione viene rappresentata al Teatro Comunale di Bologna nel 1876 e ottiene un grande successo; unica fra le composizioni di Boito, entra nel repertorio delle opere ancor oggi rappresentate e registrate con maggiore frequenza. Negli anni successivi Boito si dedica alla stesura di libretti per altri compositori. I risultati più notevoli riguardano "La Gioconda" per Amilcare Ponchielli, per la quale utilizza lo pseudonimo di Tobia Gorrio, anagramma del suo nome, "Otello" (1883) e "Falstaff" (1893) per Giuseppe Verdi. Altri libretti sono "Amleto" per Faccio, la "Falce" per Alfredo Catalani e il rifacimento del testo del "Simon Boccanegra" (1881) di Verdi.
. Direttore del Conservatorio di Parma dal 1889 al 1897, Arrigo Boito muore il 10 giugno 1918 a Milano: la sua salma riposa nel Cimitero Monumentale della città.
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