Anselmi Tina

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Tina Anselmi (Castelfranco Veneto, 25 marzo 1927 – Castelfranco Veneto, 1º novembre 2016) è stata una politica e partigiana italiana. È stata la prima donna ad aver ricoperto la carica di ministro della Repubblica Italiana. 

Nel secondo dopoguerra si impegnò nell'attività sindacale in seno alla CGIL e poi, dalla sua fondazione nel 1950, alla CISL. Fu dirigente del sindacato dei tessili dal 1945 al 1948 e del sindacato degli insegnanti elementari dal 1948 al 1955.

Dal 1958 al 1964 fu incaricata nazionale dei giovani nella Democrazia Cristiana. Nel 1963 venne eletta componente del comitato direttivo dell'Unione europea femminile, della quale divenne vicepresidente nello stesso anno.

Nel 1959 entrò nel consiglio nazionale dello Scudo Crociato. Fu deputata dal 1968 al 1992, eletta sempre nella circoscrizione Venezia-Treviso: nel corso del suo lungo mandato parlamentare fece parte delle commissioni Lavoro e previdenza sociale, Igiene e sanità, Affari sociali. Si occupò molto dei problemi della famiglia e della donna: si deve a lei la legge sulle pari opportunità.

Per tre volte sottosegretario al ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, dal 29 luglio 1976 fu ministro del lavoro e della previdenza sociale nel governo Andreotti III: un fatto storico, perché l'Anselmi divenne la prima donna ministro in Italia. Dopo quest'esperienza fu anche ministro della sanità nei governi Andreotti IV e V.

Proprio in questo periodo, nel 1979, quando Tina Anselmi fu ministro della Sanità, con la legge (L. 23 dicembre 1978, n. 833.) [5] decise il ritiro dal mercato di migliaia di farmaci che una commissione tecnica aveva appena giudicato inutili o addirittura pericolosi.

In questo periodo subì un attentato in casa propria.

È fra coloro che elaborarono la riforma che introdusse il Servizio Sanitario Nazionale.

Fu più volte presa in considerazione da politici e società civile per la carica di Presidente della Repubblica: nel 1992 fu il settimanale Cuore a sostenerne la candidatura e il gruppo parlamentare La Rete a votarla, mentre nel 2006 un gruppo di blogger la sostenne attraverso una campagna mediatica che prendeva le mosse dal blog "Tina Anselmi al Quirinale".

Nel 2004 promosse la pubblicazione di un libro intitolato Tra città di Dio e città dell'uomo. Donne cattoliche nella Resistenza veneta, di cui scrisse l'introduzione e un saggio.


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