Francesco Pacelli (Roma, 27 febbraio 1874 – Roma, 22 aprile 1935) è stato un avvocato italiano, fratello maggiore di Eugenio Pacelli, colui che sarebbe diventato papa col nome di Pio XII. Fu un eminente avvocato e uomo di legge del Vaticano; fu consigliere legale di Pio XI per il quale guidò i negoziati dei Patti Lateranensi assieme al cardinale segretario di stato Pietro Gasparri.
Pacelli fu decano degli avvocati della Sacra Rota e consigliere legale di papa Pio XI. Con questo ruolo egli fu il personaggio chiave per i negoziati dei Patti Lateranensi del 1929 che riaffermarono l'indipendenza del papato con la formazione dello Stato della Città del Vaticano come entità sovrana indipendente dall'Italia. Dal 1926 al 1928 ebbe numerosi colloqui riservati con il consigliere di Stato Domenico Barone, negoziatore di parte italiana e, dopo la morte di questi il 4 gennaio 1929, incontrò direttamente il capo del Governo Benito Mussolini.
Francesco Pacelli descrisse nel suo Diario della Conciliazione i dettagli e le difficoltà dei negoziati secondo la prospettiva della Santa Sede. Durante le trattative Pacelli ebbe circa 200 udienze con Pio XI e presentò al pontefice più di 20 diverse stesure del trattato finale.
Dopo la firma dei Patti Lateranensi (11 febbraio 1929), i negoziati vennero siglati definitivamente il 7 giugno successivo, ponendo fine alla Questione romana. In riconoscimento dei servigi prestati, il papa concesse a Francesco Pacelli il titolo ereditario di marchese. Il re d'Italia, successivamente, gli concesse il titolo di principe.
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