Teodorico Landoni, figlio del letterato romagnolo Jacopo, fu un bibliofilo ed un appassionato studioso di Dante.
Visse a Bologna, ma per soddisfare la sua passione per i libri antichi e di pregio viaggiò per tutta l'Italia. Fu curatore di edizioni di opere rare della tradizione umanistica, rinascimentale e sei-settecentesca.
Esperto in epigrafia, Teodorico fu segretario stabile nella Commissione per i testi di lingua (dal 1861), partecipò ai lavori di revisione della Bibliografia dantesca (1865) di P. Colomb de Batines e collaborò alla “Rivista bolognese” di E. Panzacchi. Produsse diversi lavori critici dedicati in particolare all'opera di Dante.
Il suo archivio e la sua biblioteca sono conservati nelle raccolte della Biblioteca dell'Archiginnasio.
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