Paolo Vincenzo Giovanni Battista Boselli (Savona, 8 giugno 1838 – Roma, 10 marzo 1932) è stato un docente e politico italiano.
Infatti Boselli era stato eletto deputato per il collegio di Savona nel Parlamento italiano nel 1870 nelle file della Destra storica, partecipò a varie commissioni parlamentari e fu relatore di vari progetti di legge: membro e poi presidente della giunta permanente di finanza, fece parte delle commissioni di riordinamento dell'imposta fondiaria, di quella per il riordino dei tributi locali e di quella consultiva sulle istituzioni di previdenza e del lavoro. Successivamente, tra il 1872 ed il 1874, fu membro della commissione d'inchiesta agraria e di quella industriale. Inizialmente liberista (nel dibattito del marzo del 1876 sulla statalizzazione delle ferrovie si schierò dalla parte dei deputati governativi), Boselli si avvicinò successivamente allo statalismo economico propugnato da Francesco Crispi e dal 1888 ricoprì vari incarichi ministeriali: infatti dal 17 febbraio 1888 al 6 febbraio 1891 fu Ministro della Pubblica Istruzione nel governo Crispi, scelto per rafforzare con i voti di parte della Destra il ministero. Vari furono i provvedimenti presi durante tale incarico: tentativo di istituzione della scuola media, miglioramento del regolamento scolastico, valorizzazione e conservazione del patrimonio artistico e culturale italiano attraverso il restauro di vari monumenti (Villa Giulia e le Terme di Diocleziano) e l'istituzione di musei archeologici.
Ministro dell'agricoltura nel terzo governo Crispi nel 1893, fu anche ministro delle Finanze dal 14 giugno 1894, lasciando il dicastero dell'Agricoltura ad Augusto Barazzuoli: come titolare del portafoglio finanziario, Boselli diede il definitivo regolamento alla neonata Banca d'Italia, nata dopo lo scandalo della Banca Romana che aveva fatto cadere il ministero Giolitti. Dopo la caduta dell'esecutivo Crispi in seguito alla battaglia di Adua, ritornò deputato, ma fu chiamato ad occupare il dicastero del Tesoro nel gabinetto Pelloux nel 1899. Eletto varie volte presidente del Consiglio provinciale di Torino, fu a capo del Regio Museo Industriale Italiano dal 1904 al 1907 ed appoggiò in seguito l'intervento dell'Italia nella prima guerra mondiale. Nel 1906 fu nominato dal suo grande amico Fortunato Ballerini come Presidente onorario della S.S. Lazio, società della quale Boselli rimase sempre socio. Fu presidente dell'Istituto storico italiano per il Medio Evo dal 1911 alla morte.
Nel 1922 fu favorevole all'ascesa del fascismo, al quale lo accomunava l'avversione per il movimento socialista, tanto che nel 1924 ricevette la tessera ad honorem del Partito Nazionale Fascista. L'ultimo suo atto politico di rilievo fu la relazione di una commissione che approvò i Patti Lateranensi del 1929. Scomparso nel 1932 ad oltre 93 anni, è stato il più longevo primo ministro della storia d'Italia fino al 2012, quando è stato superato da Giulio Andreotti. È sepolto nel Cimitero monumentale di Torino.
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