Marian Anderson (Filadelfia, 27 febbraio 1897 – Portland, 8 aprile 1993) è stata un contralto statunitense, una delle più celebri cantanti del XX secolo.
Possedeva una voce ricca e vibrante con un'intrinseca qualità di bellezza. Gran parte della sua carriera di cantante fu trascorsa cantando in concerti e recital nei maggiori teatri e con le migliori orchestre attraverso gli Stati Uniti e l'Europa tra il 1925 e il 1965. Anche se le furono offerti contratti per coprire ruoli con le più importanti compagnie d'opera europee, la Anderson le declinò tutte per esibirsi unicamente in concerti e recital: comunque interpretò arie d'opera in alcuni dei suoi concerti e recital. Nelle sue molte incisioni è testimoniata l'ampiezza del suo repertorio, che spaziava dai Lieder, all'opera, alla musica folk americana e agli spirituals.
In quanto afroamericana, la Anderson divenne un'importante figura nella lotta degli artisti neri per vincere i pregiudizi razziali ancora predominanti negli Stati Uniti alla metà del XX secolo. Nel 1939, l'associazione Figlie della rivoluzione americana (Daughters of the American Revolution - DAR) rifiutò alla Anderson il permesso di cantare nella propria sala concerto di Washington. Questo rifiuto pose la Anderson sotto i riflettori della comunità internazionale a un livello raggiunto fino ad allora solo da celebrità di alto profilo e politici. Con l'aiuto del Presidente Franklin D. Roosevelt e della First Lady Eleanor Roosevelt, la Anderson eseguì un acclamato concerto all'aria aperta la domenica di Pasqua del 1939 sui gradini del Lincoln Memorial a Washington, davanti a una folla di più di 75000 persone e a un pubblico di milioni di radioascoltatori. Continuò a rompere barriere per gli artisti neri negli Stati Uniti, in particolare divenne la prima persona di colore ad esibirsi al Metropolitan Opera di New York, il 7 gennaio 1955. La sua performance come Ulrica ne Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi al Met fu la sola volta in cui ricoprì un ruolo sul palcoscenico. La Anderson divenne quindi uno dei simboli del movimento per i diritti civili degli anni sessanta, in particolare cantando alla Marcia di Washington per il lavoro e la libertà del 1963. Lavorò anche per diversi anni al Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite e come ambasciatrice per il dipartimento di Stato degli Stati Uniti. Destinataria di numerosi premi e onorificenze, la Anderson fu in particolare premiata con la Medaglia presidenziale della libertà nel 1936, col Kennedy Center Honors nel 1978, con la Medaglia Nazionale delle Arti nel 1984, e con un Premio Grammy alla carriera nel 1991.
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