Mário Soares (Lisbona, 7 dicembre 1924 – Lisbona, 7 gennaio 2017), è stato un politico portoghese, appartenente al Partito Socialista, 17º presidente del Portogallo dal 1986 al 1996, per due mandati consecutivi.
Esiliato in Francia, si unì ai ranghi dell'Azione socialista portoghese, che divenne il Partito Socialista, nel quale emerse come uno dei principali dirigenti. Tornò in patria dopo la Rivoluzione dei Garofani nel 1974 e fu nominato ministro del governo provvisorio.
Nominato ministro degli affari esteri nel 1974, lasciò il governo l'anno successivo; in seguito alla vittoria socialista nelle elezioni legislative del 1976 venne nominato Primo ministro; il disaccordo tra i componenti della sua coalizione lo costrinse a dimettersi nel 1978.
Con una larga maggioranza parlamentare risultante dalle elezioni legislative del 1983, Soares ritornò in carica come Primo Ministro; il suo governo riuscì a negoziare l'ingresso del Portogallo nella Comunità economica europea. Nel 1985, la maggioranza uscente venne sconfitta dall'opposizione di centro-destra nelle elezioni parlamentari e fu il conservatore Aníbal Cavaco Silva a succedergli.
Nel 1986 Mário Soares fu eletto presidente della Repubblica portoghese, sconfiggendo il conservatore Diogo Freitas do Amaral. Rieletto nel 1991, non poté competere per un terzo mandato consecutivo e lasciò la carica nel 1996.
Candidato del Partito Socialista alle elezioni presidenziali del 2006, fu chiaramente superato dal dissidente socialista Manuel Alegre e dall'ex primo ministro conservatore Aníbal Cavaco Silva, che vinse al primo turno.
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