Giovanni Battista Grassi (Rovellasca, 27 marzo 1854 – Roma, 4 maggio 1925) è stato un medico, zoologo, botanico, entomologo e accademico italiano.
Sulle idee di Patrick Manson, lavorò Ronald Ross, un medico militare inglese, che prestava servizio nei paesi tropicali, dove aveva in cura malati di malaria. Nello stesso periodo, Grassi, sempre con la collaborazione di Raimondo Feletti, autonomamente e indipendentemente da Ronald Ross, lavorò nella medesima direzione e tra il 1891 e il 1892 scoprì il parassita della malaria degli uccelli, il Protosoma praecox, che somigliava molto al Plasmodium vivax . Nell'ambito dell'attività di ricerca, decise di ottenere un quadro completo delle relazioni esistenti tra la malaria e le zanzare; in primo luogo osservò che dove erano presenti casi di malaria vi erano anche zanzare ma anche che non in tutte le zone infestate da zanzare vi erano casi di malaria. Sulla base di tale osservazione arrivò alla conclusione che solo una specie particolare di zanzara doveva essere responsabile della trasmissione della malaria. Dopo i risultati ottenuti da Ronald Ross a seguito degli studi preliminari compiuti in India (1897) sulla malaria umana e la dimostrazione sperimentale della trasmissione della malaria aviaria degli uccelli da Culex pipiens, Giovan Battista Grassi, nel luglio del 1898 intraprese un ampio studio biogeografico che gli consentì di correlare la presenza della malaria ad un genere particolare di zanzara, le Anofeli. In collaborazione con i patologi Giuseppe Bastianelli e Amico Bignami, studiò il ciclo vitale del Plasmodio nell'uomo e nelle zanzare e nel novembre del 1898 realizzò sperimentalmente la trasmissione della malaria in un soggetto sano attraverso la puntura di Anopheles raccolte in aree malariche.
L'anno successivo fu in grado di dimostrare che l'Anopheles si infetta quando punge un essere umano infetto e annunciò quella che venne chiamata “La legge di Grassi”: malaria= anofeli + esseri umani infetti. Tra il 1900 e il 1902, Grassi, in collaborazione con i dottori G. Noè, G. Pittalunga e G. Riccioli, compì una serie di esperimenti mirati a trovare una soluzione alla malaria che infestava la zona di Ostia e la pianura di Capaccio, presso Paestum, dimostrando, con successo, l'efficacia della protezione meccanica contro la malaria. Dette protezioni consistevano in: abitazioni solide, permanenza all'interno degli alloggi dopo il tramonto e prima dell'alba, apposizione di reticelle metalliche alle porte e alle finestre allo scopo di ridurre al minimo il contatto con gli insetti. Per poter combattere al meglio la malaria, Grassi suggerì al Parlamento di intraprendere una campagna di protezione chimica che contemplava la somministrazione del chinino- che uccide i parassiti- che ebbe inizio nel 1901 e che proseguì negli anni successivi, fino alla bonifica delle aree interessate dalla malaria.
Nel 1902, per la scoperta della modalità di trasmissione della malaria, venne insignito del Premio Nobel per la medicina Ronald Ross. Tale scelta non venne accettata da Grassi che per reazione decise di abbandonare gli studi sulla malaria e dedicarsi ad altri temi di ricerca; in particolare si dedicò allo studio del ciclo vitale del parassita della vite (Phylloxera vastatrix), che alla fine dell'Ottocento aveva provocato danni di entità incalcolabile alla produzione del vino in Europa. Negli studi condotti, riuscì a dimostrare la differenza tra i ceppi europei e americani, suggerendo misure di controllo adeguate. Nello stesso periodo Grassi si interessò di argomenti di medicina sociale ed in particolare effettuò ricerche sulla necrosi fosforica che colpiva i lavoratori dell'industria dei fiammiferi e sul gozzo endemico presente in alcune valli alpine italiane.
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