Franco Gulli (Trieste, 1º settembre 1926 – Bloomington, 20 novembre 2001) è stato un violinista e didatta italiano.
Negli anni quaranta si esibisce in duo con il pianista triestino Guido Rotter, collaborazione terminata nel 1948, quando forma Duo stabile con Enrica Cavallo, poi divenuta sua moglie; successivamente costituisce il Trio Italiano d'Archi, assieme al violista Bruno Giuranna, al violoncellista Amedeo Baldovino (1ª formazione: dal 1957 al 1962) e poi con il violoncellista Giacinto Caramia (2ª formazione: dal 1962).
Quale didatta, Franco Gulli ha tenuto corsi di perfezionamento all'Accademia Musicale Chigiana di Siena e al Conservatorio di Lucerna; dal 1972, trasferitosi negli USA, tenne la cattedra presso il Dipartimento di Musica dell'Università di Bloomington nell'Indiana, con il titolo di Distinguished Professor of Music. Ha tenuto inoltre, corsi di specializzazione in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone. Franco Gulli è stato membro della giuria dei Concorsi Internazionali di: Bruxelles, Londra, Genova (Premio Paganini) 1967, 1970, 1977, Monaco di Baviera|Monaco, New York, Indianapolis; è inoltre stato membro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma, dell'Accademia Nazionale Luigi Cherubini di Firenze e della Reale Accademia Filarmonica di Bologna.
Tra i suoi violini preferiti si ricordano lo Stradivari 1716, "Maréchal-Berthier, Vecsey" (già appartenuto a Franz von Vecsey), e lo Stradivari 1702, "Conte de Fontana" (appartenuto a David Oistrakh). Ha suonato anche su un Giovanni Battista Guadagnini del 1742, su un Roberto Regazzi a lui commissionato e su un Sergio Peresson del 1975.
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