Ernesto Calindri (Certaldo, 5 febbraio 1909 – Milano, 9 giugno 1999) è stato un attore italiano. È annoverato fra i grandi, indimenticabili attori del teatro italiano.
Nel dopoguerra Calindri continua a calcare le scene, riscuotendo consensi sempre più ampi grazie all'innata eleganza, all'ironia ed a quel suo fare sorridente e argutamente salottiero che ne fanno l'interprete ideale della commedia borghese leggera. Fa compagnia teatrale insieme a Laura Adani, Tino Carraro e al giovane Vittorio Gassman e nel 1945 per la regia di Luchino Visconti interpreta lavori di Schiller, Achard e Cocteau. Nel 1950 crea la sua prima vera compagnia che comprende, fra gli altri, anche Lia Zoppelli, Valeria Valeri, Lauretta Masiero, Franco Volpi e Alberto Lionello.
Spesso recita insieme alla moglie, l'attrice Roberta Mari.
Il nuovo mezzo televisivo consente ad Ernesto Calindri di raggiungere il grande pubblico, che si affeziona ben presto al suo personaggio. Vi esordisce nel 1958 apparendo sul piccolo schermo ne La spada di Damocle, commedia diretta da Vittorio Cottafavi e tratta dall'originale testo teatrale di Alfredo Testoni, seguiranno altre parti in originali televisivi tra cui Sole d'autunno, diretto da Giacomo Colli nel 1963, e sceneggiati quali Paura per Janet tratto da un racconto di Francis Durbridge e diretto da Daniele D'Anza. Si mette inoltre in luce come presentatore nel programma di intrattenimento Il signore delle 21, andato in onda nel maggio del 1962.
Sempre del 1962 è la sua interpretazione cinematografica più conosciuta, nel film Totòtruffa 62 dove nella parte del Commissario Malvasia è la nemesi della coppia di ingegnosi truffatori composta da Totò e Nino Taranto.
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