(Bedizzole, 25 maggio 1790 - 24 dicembre 1830). Frequentò poi le Università di Pavia e di Padova. Allievo del Gallino, del Brera, dello Scarpa, del Borda si laureò in medicina nel 1813. Già preceduto da buona fama, giunto a Brescia fu medico assistente dell'Ospedale maggiore. Nel 1819 vinse la condotta medica del comune suburbano di S. Alessandro che allora comprendeva la zona sudorientale della città fino ai Ronchi compresi.
Studiosissimo di medicina e di letteratura, buon poeta si impose presto all'attenzione degli uomini più colti del tempo, così che, socio onorario dell'Ateneo di Brescia il 3 gennaio 1819 venne eletto socio attivo. Grande stima ebbero di lui il Tommasini, Cesare Arici ed altri. Il Nicolini, tra l'altro, lo indicava all'Ugoni come possibile collaboratore del "Conciliatore".
Le continue emottisi che lo travagliarono fin dagli anni del Liceo, lo costrinsero nel 1826 a lasciare la pesante condotta, dedicandosi dapprima alla libera professione e poi a ritornare a Bedizzole nella casa paterna, costretto alla più completa inattività. Allievo del Rasori, ne sostenne le teorie del controstimolo. Inoltre compì studi di rilevante interesse sulla psicologia di Torquato Tasso.
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