Giulio Cantalamessa (Ascoli Piceno, 1 aprile 1846 – Roma, 12 settembre 1924) è stato un museologo, pittore e critico d'arte italiano.
Di nascosto del padre, che lo ha indirizzato agli studi giuridici, frequenta l'Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 1869 si trasferisce a Firenze e diviene allievo di Antonio Ciseri. Dipinge il ritratto del garibaldino Candido Augusto Vecchi. Tornato l'anno dopo a Ascoli Piceno, ottiene dal Comune la commissione del dipinto Cecco d'Ascoli tiene una lezione a Firenze, opera che porta a compimento nel 1876. In casa dei conti Marcatili ha funzione di precettore e di segretario: l'impegno lavorativo gli consente lunghi soggiorni a Roma, dove visita chiese e musei. In questo periodo realizza dipinti con soggetti religiosi per le chiese di Ascoli Piceno (Il patrocinio di San Giuseppe e San Gioacchino con la Vergine bambina) e esegue i ritratti di Nicola Cantalamessa Papotti, di Monsignor Emilio Taliani e di Re Umberto I.
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