Tommaseo Niccolò

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Niccolò Tommaseo, detto anche Nicolò (Sebenico, 9 ottobre 1802 – Firenze, 1º maggio 1874), è stato un linguista, scrittore e patriota italiano. Al suo nome sono legati il Dizionario della Lingua Italiana, il Dizionario dei Sinonimi e il romanzo Fede e bellezza. 

Negli anni parigini pubblicò l'opera politica Dell'Italia (1835), il volume di versi Confessioni (1836), da alcuni considerato una sorta di risposta ai Canti di Leopardi,[4] il racconto storico Il Duca di Atene (1837), il Commento alla Divina Commedia (1837) e le Memorie Poetiche (1838).

Da Parigi si spostò quindi in Corsica, dove con la collaborazione del magistrato e letterato bastiese Salvatore Viale, proseguì le ricerche di italianistica, contribuendo alla raccolta della copiosa tradizione orale còrsa e definendo la lingua isolana come il più puro dei dialetti italiani.

Si stabilì poi a Venezia dove continuò a pubblicare numerose opere, fra cui le prime due stesure del romanzo Fede e bellezza, considerato il suo capolavoro, precoce tentativo di romanzo psicologico. Sempre di questi anni è la pubblicazione dell'importante raccolta dei Canti popolari toscani, corsi, illirici e greci (1841-42); questo è il documento più schietto col quale l'Italia mostrava, grazie a Tommaseo, di avere decisamente compreso l'importanza scientifica delle raccolte di poesia popolare. Altrettanto importante pubblicazione sono le Scintille (1842), esempio unico di cosmopolitismo culturale dell'epoca.

Nel 1854, con la vista sempre più compromessa, si trasferì a Torino, poi a Firenze (1859), dove restò fino alla morte. A Firenze collaborò alla rivista periodica l'Imparziale Fiorentino, fondata nel 1857 da Michele Luci figlio del principe Poniatowski. La sua opposizione all'Italia riunita sotto i Savoia si andò radicalizzando, tanto da fargli rifiutare i riconoscimenti ufficiali, tra cui la nomina a Senatore del Regno. Ha scritto la lapide posta alla Casa Guidi dicendo che Elizabeth Barrett Browning ha fatto della sua poesia un "aureo anello" fra Italia e Inghilterra.

Negli ultimi anni, oltre a una ininterrotta pubblicazione di saggi, edizioni critiche e poesie, si dedicò in collaborazione con Bernardo Bellini al monumentale Dizionario della lingua italiana in otto volumi, completato solo dopo la sua morte avvenuta nel 1874.


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