Giovanni Antonio Luigi Cibrario (Torino, 23 febbraio 1802 – Trobiolo, 1º ottobre 1870) è stato uno storico, numismatico, magistrato e politico italiano.
Luigi Cibrario nacque a Torino il 23 febbraio 1802, figlio del notaio Giovan Battista Cibrario (1764-1803) e di Maddalena Boggio (1765-1843). La sua famiglia era originaria di Usseglio, nelle Valli di Lanzo, ove il nome Cibrario - in diverse forme - era assai diffuso, rimandando all'esercizio della professione di capraio. Il trisavo Giovanni Antonio Sebrari (Cibrario) nel 1708 acquistò la carica di sindaco di Usseglio, la quale conferiva la nobiltà personale. I suoi discendenti, tuttavia, esercitarono professioni borghesi, e non radicarono, quindi, nella famiglia l'appartenenza al secondo stato. Luigi Cibrario, restato quasi appena nato orfano di padre, e cresciuto nel difficile clima della Restaurazione, nel 1826 avanzò al governo la richiesta del riconoscimento della nobiltà famigliare, fondandola sul titolo esercitato dall'antenato, ma senza successo. Il procuratore generale del Regno, infatti, non ebbe difficoltà a dimostrare l'inconsistenza delle sue tesi, con un parere del 7 dicembre 1826. In ogni caso, Carlo Felice, che lo aveva preso in simpatia, il 9 febbraio 1827 lo creò nobile, concedendogli di non pagare la tassa richiesta a chi facesse il suo ingresso nel secondo stato in virtù «del servizio che da più anni egli ci presta». Antonio Manno trattando della famiglia Cibrario nel suo Patriziato subalpino, scrisse: «Separo quindi riconoscenti attrattive per lo storico, dalle invocate ed inani sue pretensioni nobiliari; mentre sarebbe stato bellissimo che si fosse vantato: tutto comincia in me».
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