Roberto Calvi (Milano, 13 aprile 1920 – Londra, 18 giugno 1982) è stato un banchiere italiano.
Il Banco era una banca privata strettamente legata allo IOR, la banca vaticana. Lavorando nel settore esteri della banca acquisì una notevole esperienza nell'ambito dei paradisi fiscali. Nel 1958 divenne assistente personale di Canesi. Nel 1960, con la riorganizzazione del settore esteri, venne nominato responsabile per le operazioni di carattere finanziario; ottenne anche molti incarichi in consigli di amministrazione di diverse controllate estere del Banco Ambrosiano. Nel 1971 divenne direttore generale, vicepresidente nel 1974 e presidente nel 1975, carica grazie alla quale riuscì ad avviare una serie di speculazioni finanziarie per lanciare il Banco Ambrosiano nella finanza internazionale. Fondamentali, a questo scopo, le amicizie con membri della loggia massonica deviata P2, di cui in seguito fece parte, e i rapporti con esponenti del mondo degli affari, della mafia e della politica, sia italiana sia di diversi paesi latino-americani. Nel 1968 conobbe Michele Sindona, divenendone socio in affari; nel 1975 Sindona gli presentò Licio Gelli e Calvi entrò nella loggia P2 il 23 agosto di quell'anno e fu registrato col numero di serie 519.
La consacrazione come membro del cosiddetto "salotto buono della finanza italiana" si concretizzò con il suo ingresso nel consiglio di amministrazione della Bocconi, in qualità di vicepresidente di Giovanni Spadolini, il quale era molto insofferente della sua presenza. Risalgono a questo periodo (1979-1982) donazioni di centinaia di milioni di lire del Banco Ambrosiano, per mezzo di sue controllate (Banca Cattolica del Veneto e Credito Varesino), all'università. Tali rapporti con l'ateneo italiano suscitarono polemiche e un'interrogazione parlamentare da parte dei Radicali nel 1982.
In poco tempo divenne uno dei finanzieri più aggressivi, intrecciando una fitta rete di società fantasma create in paradisi fiscali con lo IOR: acquistò la svizzera Banca del Gottardo, fondò una finanziaria in Lussemburgo, la Banco Ambrosiano Holding, con l'arcivescovo Paul Marcinkus fondò la Cisalpine Overseas nelle Bahamas e, insieme al tecnico informatico Gerard Soisson ideò un meccanismo di compensazione dei conti fra istituzioni bancarie; gli obblighi internazionali di riserva frazionaria vennero in questo modo applicati solo al saldo dei crediti tra due banche, a quella delle due che aveva il saldo positivo (saldo creditore). Su richiesta del Vaticano, finanziò «paesi e associazioni politico-religiose», soprattutto nell'Europa orientale. Nel 1978 alcuni ispettori della Banca d'Italia analizzarono la situazione del Banco Ambrosiano e ne denunciarono molte irregolarità, segnalate al giudice Emilio Alessandrini, il quale venne ucciso il 29 gennaio 1979 da un commando di terroristi di Prima Linea. Il 24 marzo il governatore della Banca d'Italia Paolo Baffi e il vice direttore generale Mario Sarcinelli, artefici dell'ispezione, vennero accusati dai magistrati Luciano Infelisi e Antonio Alibrandi di alcune irregolarità e arrestati ma poi vennero completamente prosciolti nel 1983, in seguito all'accertamento dell'assoluta infondatezza delle accuse mosse a loro carico.
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