Ernesto Augusto I di Hannover (Londra, 5 giugno 1771 – Hannover, 18 novembre 1851) è stato Re di Hannover e Duca di Cumberland.
Figlio quintogenito degli otto avuti da Giorgio III del Regno Unito, inizialmente Ernesto venne avviato alla carriera militare in Hannover ove trascorse gran parte della sua giovinezza, combattendo con questo esercito durante le guerre della Rivoluzione francese in Vallonia, ricevendo in quell'occasione una grave ferita al volto che spesso è visibile in alcuni suoi ritratti. Nel 1799 venne creato duca di Cumberland e Teviotdale. Malgrado il matrimonio da lui contratto nel 1815 con la due volte vedova Federica di Meclemburgo-Strelitz si fosse scontrato con la disapprovazione della madre, la regina Carlotta, la relazione fu felice. Dal 1817, re Giorgio III disponeva di un solo nipote legittimo, la principessa Carlotta del Galles, che era morta in tenera età e pertanto Ernesto era l'unico dei suoi figli abile a succedergli, cosa che a ogni modo non accadde mai perché preceduto dai suoi fratelli maggiori. Nella politica inglese, Ernesto si dimostrò particolarmente attivo presso la Camera dei Lords, mantenendo un registro estremamente conservatore. Osteggiato da più parti, venne attaccato anche personalmente asserendo che aveva ucciso il suo valletto e che aveva avuto un figlio da sua sorella, la principessa Sofia del Regno Unito. Addirittura si giunse a dire che prima che la regina Vittoria fosse ascesa al trono, Ernesto aveva complottato di farla uccidere per ottenere per sé il trono inglese. Quando re Guglielmo IV morì il 20 giugno 1837, a ogni modo, i pettegolezzi su Ernesto si placarono definitivamente ed egli poté ascendere al trono dello stato di Hannover. Questo fatto era dovuto essenzialmente alla motivazione che nello stato tedesco vigeva ancora la Legge salica che impediva alle donne di succedere al trono, a differenza di quanto accadeva in Inghilterra: per questo motivo la regina Vittoria fu costretta a cedere il dominio dell'Hannover a Ernesto per garantire il possedimento inglese in Europa. Durante i quattordici anni del suo regno, Ernesto condusse degnamente il suo dominio, anche se portò a delle controversie il suo licenziamento dei Sette di Gottinga (tra cui i fratelli Grimm) per le loro posizioni formalmente contrarie alla sua politica.
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