Giorgio Bonelli (Vicoforte, 5 luglio 1724 – Roma, 1803) è stato un botanico e medico italiano.
Giorgio Bonelli nacque a Vicoforte, presso Mondovì, nel 1724 e lì compì i primi studi. In seguito, vinta una borsa di studio presso il Collegio delle province di Torino, conseguì la laurea in medicina, dopo la quale rientrò a Mondovì dove iniziò ad esercitare la professione medica. Seppur impegnato ad esercitare la professione, Bonelli non abbandonò la sua passione per la botanica, tanto è vero che, già durante il periodo di studio torinese, approfondì la materia sotto la guida di Giovanni Bartolomeo Caccia (primo direttore dell'Orto botanico di Torino) e intrattenne rapporti di amicizia epistolare con Carlo Allioni e Giulio Pontedera.
Rimasto vedovo prematuramente, Bonelli decise di trasferirsi a Roma, spinto dal desiderio di inserirsi in un più vivo dibattito scientifico e lì iniziò ad esercitare, solo dopo aver guarito un illustre personaggio (di cui non è nota l'identità), acquisì notorietà negli ambienti dell'alta nobiltà romana e dell'alto clero.
Nel 1757 vinse il concorso come lettore di medicina pratica presso l'Università della Sapienza; la docenza previde anche l'insegnamento di nozioni di chimica e farmacologia. Il suo posizionamento accademico come lettore risultò inviso a molti partecipanti alla selezione che si evidenziarono in diverse occasioni, tra cui la controversia tra Bonelli e Giovanni Battista Bassani per l'utilizzo del sublimato di mercurio. Tra i due si accese una forte polemica, che vide, per la notorietà e le vaste aderenze dei due contendenti, una grande risonanza negli ambienti medici e una vasta pubblicazione di libelli e brevi pubblicazioni che si schieravano su due fronti.
La notorietà del Bonelli continuò a crescere tanto che venne eletto membro del Collegio degli archiatri e fu a più riprese protomedico pontificio.
La data della morte è incerta: per molto tempo venne collocata poco dopo la sua ultima opera, ma si ritiene che si debba posizionare nel 1803 e che la sua ultima opera sia stata pubblicata postuma. Fu sepolto a Roma, nella chiesa di San Marco.
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