Ginori Conti Piero

Immagine autore

Piero Ginori Conti, Principe di Trevignano, Conte, Nobile romano, Patrizio di Firenze, Patrizio di Pisa, Nobile di Livorno (Firenze, 3 giugno 1865 – Firenze, 3 dicembre 1939), è stato un imprenditore e politico italiano. 

È l'arrivo del principe Ginori Conti nel 1904 alla guida della ditta di estrazione dell'acido borico fondata dal bisnonno della moglie a Larderello a dare una nuova svolta all'attività degli stabilimenti, con l'utilizzo del vapore naturale per produrre energia elettrica. La sua azione si articola su due piani: miglioramento della qualità dei prodotti, con accrescimento della produzione e diminuzione dei prezzi, e sfruttamento termodinamico del vapore naturale dei soffioni per la produzione di energia elettrica. Il 4 luglio 1904, a Larderello, il principe Piero Ginori Conti accese cinque lampadine grazie ad una dinamo azionata da un motore alternato utilizzando il vapore endogeno. Questo sistema migliorerà fino ad arrivare nel 1916 alla distribuzione in tutta la zona circostante il paesino di una produzione di elettricità di 2750 kW. Di reputazione oramai internazionale, Larderello riceverà addirittura la visita della celebre scienziata Marie Curie durante la Prima Guerra mondiale.

Nel 1912, in assenza di eredi maschi, egli subentra al suocero, azionista di maggioranza della ditta di famiglia. Quell'anno vede, oltre l'impianto della prima centrale elettrica geotermica a Larderello, la fusione delle tre società concorrenti nella produzione di acido borico (la Durval e C., l'anonima A. e G., la Fossi e la F. Larderel e C.) in una nuova ditta, la Società Boracifera di Larderello. Questa ristrutturazione permette non solo di rafforzare il saldo controllo familiare sul capitale azionario della società ma anche di far prendere a questa una svolta necessaria dalla concorrenza sempre più forte dell'America ma anche dalla diminuzione dell'acido borico. S'impone ormai di usare diversamente le masse di vapore presenti nella zona. 

Il 27 marzo 1931 esplode il primo soffionissimo, con una forza e un muggito così costante che costringeranno gli abitanti della zona a tamponare porte e finestre per poter dormire: il rumore fu tale da essere udito fino a Volterra e Massa Marittima, distanti 25 km. Nel 1936, una nuova supercentrale di 60 MW ad uso delle Ferrovie dello Stato entra in attività. Essa sfrutta due milioni di chili di vapore d'acqua, oltre al gas naturale (93% di anidride carbonica, 2,5% d'idrogeno solforato, 4,5% di residuo combustibile).

Il principe, più volte deputato di Volterra (1896-1919) e nominato senatore del Regno nel 1919, è oramai assistito dal primogenito Giovanni (1899-1972), dottore in chimica, direttore generale degli stabilimenti, e dall'ultimogenito Federigo (1909-1975), vicedirettore generale e direttore del laboratorio ricerche aperto nel 1938.

L'indipendenza totale raggiunta dalla Società Boracifera Larderello e l'emancipazione dai due gruppi finora egemoni del sistema elettrico toscano, la Società Ligure Toscana di Elettricità e la Società Elettrica Valdarno, poi fuse nella Selt-Valdarno, spiegano il crescente interesse delle Ferrovie dello Stato per gli stabilimenti boraciferi. Dopo la firma di vari accordi dal 1932 in poi, la Società Boracifera passa definitivamente nelle mani delle FS nel 1939. Nonostante la guerra, le FS incrementeranno ancora la ricerca del vapore e la produzione d'energia elettrica giungerà nel 1943 ad un picco di 900GWh.

Piero Ginori Conti, tenuto in grande stima dal Duce, fu fatto gran croce e gran cordone dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e, nel 1939, ministro di Stato. Quest'ultima distinzione gli valse funerali di Stato celebrati nella cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze, il 5 dicembre 1939. Lascerà ai figli un'eredità di 15 milioni di lire di allora, in immobili e titoli mobiliari.

Il principe, rimasto vedovo nel 1925, si era risposato con una francese di nome Odette Guillemard. Dal primo matrimonio ebbe quattro maschi e due femmine, dal secondo, un'unica figlia femmina.

Il principe fu anche rotariano nei primi anni del Rotary International in Italia. Divenne governatore dell'allora Distretto 46, nell'anno 1928-1929 oltre che presidente del RC di Firenze.


Categorie del personaggio

Gli autografi di questo personaggio