Dolfin Bertucci (Venezia, 18 dicembre 1698 - 1771). Di Daniele III (v.). Dopo essere stato Magistrato sopra i dazi e Provveditore all'arsenale, nel 1748 fu vice-podestà e Capitano a Brescia. A Brescia venne salutato all'arrivo con una accademia in musica e con la rappresentazione di una cantata di Pietro Pellegrini, poi stampata da G.B .Bossino, mentre il conte Durante Durante lesse una orazione. Gobbo, guercio e zoppo, venne poi fatto segno delle villanie di alcuni nobili i quali arrivarono fino al punto di pagare un menestrello per cantargli, sotto le sue finestre, i suoi difetti. Il Dolfin fece arrestare il menestrello e saputi i nomi degli autori dello scherzo fece cantare ottanta volte in sua presenza la "bertucciata" facendo sborsare 80 scudi per ognuno di loro dato che ne avevano speso uno per farla cantare una sola volta. Altra volta arrestato uno staffiere di mons. Fè, che s'aggirava per la città con una pistola, cosa da lui proibita, lo condannò a quattro strappate di corda. Pregato da mons. Fè di non fare tale affronto alla sua livrea accondiscese a sospendere la pena ma volle che offrisse 200 zecchini per la fabbrica del Duomo Nuovo. Passato poi Provveditore a Verona e in altre cariche, il Dolfin tornò a Brescia nuovamente nel 1764 come Inquisitore delle biade e dovette affrontare le sommosse dei Valtrumplini e Valsabbini.
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