Luigi Calori (San Pietro in Casale, 8 febbraio 1807 – Bologna, 19 dicembre 1896) è stato un importantissimo medico italiano.
Nacque a San Pietro in Casale l'8 febbraio 1807, figlio di Francesco Calori (medico condotto del paese) e Teresa Gibelli. Trascorse la sua infanzia tra le guerre, le riforme e i fermenti del periodo napoleonico proseguendo i suoi studi a Ferrara dove, ospite di una zia paterna, frequentò un istituto scolastico retto dai Gesuiti per cinque anni, per terminare la sua formazione filosofica e letteraria a Bologna. A soli 17 anni si iscrisse alla facoltà di medicina presso l'Università di Bologna, conseguendo poi nel 1829 all'età di 22 anni, la laurea ad Honorem.
In quegli anni di studio ebbe modo di conoscere numerosi esponenti della cultura italiana tra cui Gioachino Rossini. Nel 1833, dopo la morte di Mondini, venne nominato supplente della cattedra di anatomia, che resse fino al 1835, quando, apprezzato per le sue competenze, iniziò ad insegnare anatomia pittorica presso l'Accademia di belle arti di Bologna. Subito dopo la sua nomina si dedicò all'ampliamento del Museo anatomico e creò quello di craniologia. Calori si applicò con molto entusiasmo all'utilizzo del metodo topografico nell'insegnamento, arricchendo l'istituto di due apparati scheletrici completi e numerosi modelli plastici di scheletri umani e animali.
Nel 1844 divenne alunno dell'Accademia benedettina, ma solamente solo dieci anni dopo ne divenne membro effettivo.
L'11 settembre 1844, dopo aver discusso la tesi "De axe cerebro-spinali", gli fu assegnata la Cattedra di Anatomia umana dell'Università di Bologna, che mantenne per 52 anni, ma soprattutto diresse il Museo anatomico bolognese, dal 1850 per più di 40 anni.
Calori, durante la sua lunga vita, raggiunse i vertici dell'amministrazione d'ateneo. Fu, infatti, preside della facoltà di medicina (1869-72 e 1882-85) e rettore dell'Università di Bologna (1876-77). Nella stessa città fu, inoltre, presidente sia dell'Accademia delle Scienze (1863-71, 1880-81 e 1884-88) sia della Società Medico-Chirurgica (1856 e 1888).
Grazie ad i suoi prestigiosi incarichi e riconoscimenti in campo medico, Umberto I di Savoia lo nominò commendatore dell'ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, e decorato commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia, nonché cavaliere dell'Ordine al merito civile di Savoia e dell'Ordine Imperiale di Nostra Signora di Guadalupe.
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