Caviglia Enrico

Immagine autore

Enrico Caviglia (Finalmarina, 4 maggio 1862 – Finale Ligure, 22 marzo 1945) è stato un generale e politico italiano, maresciallo d'Italia per le imprese della prima guerra mondiale. 

Trascorso nel 1912 un breve periodo in Libia, da incaricato delle trattative per lo sgombero delle truppe turche e la pacificazione di Arabi e Berberi alla fine della guerra italo-turca, entrò da vice direttore all'Istituto Geografico Militare di Firenze l'anno dopo e nel 1914 diventò colonnello.

Nell'estate 1915, poco dopo lo scoppio della Prima guerra mondiale, ottenne il grado di maggior generale. Con la Brigata Bari combatté sul Carso e in Trentino affrontando l'offensiva austriaca del 1916 e guadagnando la Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia.

Nel giugno del 1917 fu promosso generale di corpo d'armata per meriti di guerra e il mese successivo, al comando del XXIV Corpo d'armata, ottenne un'importante vittoria nella battaglia della Bainsizza, che però fu limitata negli effetti da problemi logistici. Nel corso della battaglia di Caporetto il suo reparto fu solo marginalmente interessato dall'attacco degli eserciti degli Imperi Centrali. Caviglia riuscì ad evitare la cattura, oltre che delle proprie, anche di altre truppe tra cui tre divisioni precedentemente agli ordini di Pietro Badoglio, conducendole dall'Isonzo al Tagliamento e quindi sul Piave. Per il suo comportamento durante la ritirata e la precedente difesa proprio sull'Isonzo ricevette la Medaglia d'Argento al Valor Militare. Tuttavia lo stesso Badoglio, nel frattempo promosso Sottocapo di Stato Maggiore dell'Esercito, sciolse il Corpo d'armata di Caviglia per ricostituire gli organici del proprio. Caviglia, nel suo libro sulla Prima guerra mondiale intitolato La dodicesima battaglia: Caporetto criticò molto duramente questa ed altre decisioni prese da Badoglio.

Nel gennaio 1918 fu nominato Membro supplente del Consiglio dell'Ordine Militare di Savoia e successivamente comandò l'artiglieria che, a partire dal giugno di quell'anno, combatté sull'altopiano di Asiago e in seguito sul Piave. Alla guida, ottenuta per meriti di guerra, dell'8ª Armata svolse un ruolo fondamentale nella risolutiva battaglia di Vittorio Veneto.

Conclusesi le ostilità re Giorgio V del Regno Unito lo ordinò Commendatore dell'Ordine del Bagno ed acquisì il titolo di Sir. Nei confronti del fascismo, dopo un'adesione sostanziale, ma priva di esplicite prese di posizione, dichiarò nel 1924 il ritiro del suo consenso non verso quelle da lui definite "le idee originali del fascismo", quanto sugli sviluppi seguenti e tale orientamento si concretizzò nella non conferma della fiducia al governo Mussolini. Assieme ad altri generali, con l'eccezione di Badoglio, Caviglia si allontanò allora dalla scena politica.

Nel 1926 Mussolini gli conferì il grado di maresciallo d'Italia e nel 1930 il re Vittorio Emanuele III lo investì Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata. L'ultimo incarico ricevuto fu un'ispezione sulle Alpi nel 1939.


Categorie del personaggio

Gli autografi di questo personaggio