Dionigi Strocchi (Faenza, 6 gennaio 1762 – Ravenna, 15 aprile 1850) è stato un letterato, grecista, latinista e insegnante italiano.
Dopo aver studiato in seminario, nel 1783 si trasferì a Roma, ove studiò e si laureò in giurisprudenza, nel 1790 trovò impiego nella Segreteria di lettere latine presso il Sacro Collegio.Tornato a Faenza, alla fine del Settecento aderisce alla Repubblica Cisalpina e al successivo Regno Italico napoleonico ottenendo importanti incarichi; dal 1806 al 1809 è rettore e insegnante di eloquenza del faentino Liceo ginnasio statale Evangelista Torricelli. Con la caduta di Bonaparte e il ritorno dello Stato Pontificio, Strocchi si rifugiò a San Marino e per un breve periodo fu imprigionato a Bologna.
Si adeguò poi alla Restaurazione e nel 1846, in occasione dell'elezione al soglio pontificio di Pio IX, compose un innoL'anno successivo, 1848, due anni prima della morte, lo stesso papa Mastai lo nominò senatore. Amico di Vincenzo Monti, Ugo Foscolo, Paolo Costa, Giovanni Paradisi e di Ennio Quirino Visconti, fu il fondatore della scuola letteraria neoclassica faentina. Più che per la propria produzione poetica, ebbe fama ai suoi tempi per l'opera di traduzione degli inni di Callimaco, che Giosuè Carducci definì addirittura più bella dell'originale, delle Georgiche e delle Bucoliche virgiliane, edite queste ultime nel 1834, e dei componimenti poetici di Ludovico I, re di Baviera, pubblicati nel 1836 e 1844.
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