Massimo Rinaldi (Rieti, 24 settembre 1869 – Roma, 31 maggio 1941) è stato un vescovo cattolico e missionario italiano.
Don Massimo venne a conoscenza dell'opera dei missionari di San Carlo per gli emigrati italiani in America, fondata dal vescovo di Piacenza Giovanni Battista Scalabrini; comprese che quella era la strada da seguire per dare compimento alla propria vocazione sacerdotale e, senza alcun preavviso lasciò l'incarico presso la curia vescovile di Montefiascone e, dopo circa un mese di permanenza a Piacenza, il 5 novembre 1900 salpò da Genova alla volta del Brasile; il 20 dicembre giunse ad Encantado nel Rio Grande do Sul.
Iniziò il suo apostolato tra i coloni italiani guidato dagli insegnamenti dello Scalabrini; raggiungeva a piedi o a dorso di mulo i villaggi più sperduti per ricondurre gli uomini a Dio, aiutandoli a comprendere il vero fine della salvezza. Nel 1904 ricevette la visita del fondatore che lo nominò superiore provinciale. Tornò in Italia nel 1910 per il capitolo generale della sua congregazione; venne eletto all'unanimità procuratore ed economo generale, operò in questa funzione fino al 1924.
Papa Pio XI lo nominò vescovo di Rieti con bolla del 2 agosto 1924; ricevette la Consacrazione Episcopale il 19 marzo 1925 per l'imposizione delle mani del cardinale segretario di Stato Raffaele Merry del Val, coconsacranti i vescovi Ernesto Filippi e Gisleno Veneri.
Da vescovo si distinse per l'impegno sociale e per la collaborazione con le autorità civili per lo sviluppo economico della città, da poco elevata a capoluogo di provincia.
Grande appassionato di montagna, si guadagnò il soprannome di «vescovo scarpone» perché compiva per lo più a piedi le sue visite pastorali nelle zone più sperdute e impervie della diocesi. A lui è stato intitolato il rifugio Massimo Rinaldi sul monte Terminillo, dove è presente un suo busto bronzeo realizzato nel 2002 dallo scultore Dino Morsani.
Morì a Roma, nella casa generalizia degli Scalabriniani il 31 maggio 1941. Il 25 gennaio 1991 il vescovo di Rieti Giuseppe Molinari aprì il processo diocesano per la canonizzazione del servo di Dio Massimo Rinaldi; il 20 novembre 1998 ne venne riconosciuta la validità.
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