Henri François Marie Charpentier (Soissons, 23 giugno 1769 – Oigny-en-Valois, 14 ottobre 1831) è stato un generale francese.
Appartenente ad una famiglia di togati, era destinato all'avvocatura, ma, entusiasta della rivoluzione francese e dei suoi principi, nel 1792 si arruolò nel 1º battaglione volontari dell'Aisne, fu eletto capitano, passò all'Armata del Nord e divenne aiutante di campo del generale Hatry. Nel 1793 divenne aiutante generale capo di battaglione e assisté in tale ruolo all'assedio di Lussemburgo e dopo la capitolazione di questa piazzaforte il generale Hatry lo incaricò di portare alla Convenzione, insieme alla notizia di questo importante successo, i vessilli conquistati al nemico. Egli si presentò alla Convenzione nella seduta del 18 pratile e ricevette l'accoglienza fraterna del presidente. Poi, su rapporto di Cambacérès, l'assemblea emise un decreto in cui si affermava che i vincitori di Lussemburgo non avevano mai cessato di ben meritare dalla patria. Negli anni VII e VIII egli partecipò alla II campagna d'Italia come comandante di battaglione nel 94º reggimento di linea. Si distinse nella battaglia di Novi, in quella della Trebbia, ove ebbe due cavalli abbattuti sotto di lui e fu ferito al basso ventre, e infine in quella di Marengo. Fu ricompensato per i servizi resi con la nomina al grado di generale di brigata il 5 aprile 1799, divenendo quindi capo di stato maggiore sotto Moncey e poi sotto Jourdan. Nell'anno XII il Primo Console lo nominò membro e comandante della Legion d'onore, il 19 frimaio e il 25 pratile e successivamente, il 16 febbraio 1804, generale di divisione.
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