Giovanni Alberto Badoer ( Venezia, 12 marzo 1649 – Brescia, 17 maggio 1714) è stato un cardinale e patriarca cattolico italiano. È stato dichiarato venerabile dalla Chiesa cattolica.
Giovanni Alberto Badoer nacque a Venezia il 12 maggio 1649, figlio di Francesco Badoer e di Elena Michiel. Egli era nipote di Alberto Badoer, vescovo di Crema, che fu tra l'altro suo padrino di battesimo così da concedergli il secondo nome in ricordo, e suo insegnante a partire dai cinque anni. Fu sempre il vescovo di Crema ad avviarlo alla carriera ecclesiastica, provvedendogli personalmente la tonsura ed una prebenda nel 1663, oltre all'ordinazione a suddiacono in quello stesso anno. Successivamente venne inviato all'Università di Padova ove ottenne il dottorato in utroque iure. Nel 1673, sempre insieme allo zio vescovo, accompagnò il nuovo cardinale Pietro Basadonna a Roma per la sua investitura cardinalizia. Durante questa visita il papa impersona garantì al Badoer una prebenda. Tornato a Crema, venne nominato arcidiacono della cattedrale ed abate commendatario di San Pietro di colle.
Creato cardinale presbitero nel concistoro del 17 maggio 1706, venne trasferito alla sede episcopale di Brescia con titolo personale di patriarca; la diocesi era infatti affetta dalle dottrine eretiche del quietismo ed il papa lo incaricò personalmente di eradicarle. Il 22 giugno 1706 ricevette la berretta cardinalizia ed il titolo di San Marcello il 25 giugno, recandosi a Roma. Dopo un breve viaggio tornò a Venezia e quindi a Brescia. Il successivo 3 luglio scrisse una lettera pastorale annunciando ai fedeli di Brescia la sua elezione a vescovo di quella diocesi e prese possesso della sede il 27 febbraio 1707. Dal 1707 fu abate commendatario dell'abbazia di Santa Maria in Silvis, a Sesto al Reghena, carica che mantenne fino alla morte. Da subito iniziò una visita pastorale nella città e nella diocesi, ponendo particolare attenzione alla disciplina ecclesiastica. Nel 1709, udendo che il vescovo Luigi Ruzzini di Bergamo si trovava gravemente malato, si recò ad assisterlo nei momenti estremi. Particolarmente forte e decisa fu la sua azione contro Giacomo Picennino che aveva introdotto in Italia dalla Svizzera alcuni pamphlets eretici ed allo stesso modo si scagliò contro Giuseppe Beccarelli, di Milano, il principale promotore del movimento quietista che venne costretto ad abiurare pubblicamente alle sue tesi nel settembre del 1710. Il Badoer rispose alle eresie fomentando in città e nella diocesi la devozione al Santissimo Sacramento, aiutando il sorgere di diverse congregazioni di chierici regolari e confraternite per l'adorazione del Santissimo. L'11 luglio 1712 optò per il titolo presbiteriale di San Marco, visitando il 21 dicembre di quello stesso anno il monastero della visitazione a Salò. Egli ottenne la nomina di monsignor Giovanni Francesco Martinengo, prevosto della collegiata dei Santi Nazaro e Celso di Brescia, alla carica di suo cooperatore episcopale. Lapide del cardinale Badoer nel Duomo nuovo di Brescia Ammalatosi di febbre, morì il 17 maggio 1714 al suo ritorno dall'ennesima visita pastorale in diocesi. La sua salma venne esposta presso la cattedrale di Brescia dove ebbero luogo i funerali, venendo poi sepolto nella cappella di Sant'Antonio in quella stessa cattedrale, con un'iscrizione da lui stesso preparata in vita. Uomo pio, devoto e religioso, incline ai digiuni ed ai pentimento, ottenne in vita fama di santità ed il processo di beatificazione apertosi dopo la sua morte, l'ha portato oggi al titolo di venerabile.
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